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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2013 alle ore 16:20.
L'ultima modifica è del 14 gennaio 2013 alle ore 09:58.

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Nuovo colpo di teatro al processo Ruby. I giudici del Tribunale di Milano hanno respinto l'istanza della difesa di Silvio Berlusconi di sospendere fino al voto di febbraio il processo per motivi elettorali. Il dibattimento quindi va avanti. Il tribunale non ha dunque accolto la richiesta di dichiarare il legittimo impedimento per l'udienza di oggi in quanto «la riunione (con i coordinatori regionali) non è riconducibile all'attività parlamentare in senso proprio o in senso lato» ma si tratta di «attività politica».

Mentre il legittimo impedimento é per permettere al parlamentare di espletare le sue funzioni come parlamentare, non come politico. Per quanto riguarda la richiesta di sospendere il processo fino a dopo le elezioni per una questione di opportunità, il tribunale ha rilevato che la campagna elettorale non rientra in nessuna delle opzioni previste dalla legge per le sospensioni obbligatorie o facoltative, per cui ha respinto la richiesta.

Ruby lascia l'aula
Karima El Mahroug, ospite delle serate ad Arcore, che si è presentata al tribunale accompagnata dal compagno Luca Risso e dall'avvocato Paola Boccardi, ha lasciato poco dopo l'aula. I giudici hanno deciso, per un accordo tra le parti, di non sentire la giovane marocchina al centro del processo a carico di Silvio Berlusconi come testimone, ma di acquisire i verbali delle sue dichiarazioni. Il processo riprenderà tra poco e poi si proseguirà con la requisitoria, l'arringa difensiva e la sentenza attesa per fine febbraio.

Ghedini voleva sospendere il processo
La prima mossa dei legali dell'ex premier, come era prevedibile, era stata quella di chiedere ai giudici di sospendere il processo, nel quale Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile, per legittimo impedimento, a causa del suo impegno come capo della coalizione nella campagna elettorale. L'avvocato Ghedini aveva in mattinata formalizzato l'istanza spiegando che ieri sono stati depositati tutti i simboli e che per i capi della coalizione da oggi è aperta la campagna elettorale e pertanto il legittimo impedimento per il leader del Pdl non è solo per oggi ma è generale e copre tutta la campagna elettorale. Gli avvocati avevano anche chiesto di rinunciare alla testimonianza della giovane marocchina.

Il no della Boccassini
Il pm Ilda Boccassini si era opposta al rinvio dell'udienza di oggi per legittimo impedimento e alla sospensione dello stesso processo a causa della concomitanza con la campagna elettorale. «Berlusconi non è segretario politico del Pdl né candidato premier - aveva detto il magistrato». In precedenza gli avvocati Ghedini e Longo avevano insistito sulla necessità di sospendere il processo sia per ragioni tecnico-giuridiche legate al legittimo impedimento sia per ragioni di opportunità, «al fine di evitare strumentalizzazioni mediatiche da parte di terzi».


Ghedini: Tribunale entra pesantemente nella campagna elettorale
«Il tribunale è entrato pesantissimamente nella campagna elettorale». Lo ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi, in merito alla decisione dei giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano di non accogliere la richiesta di legittimo impedimento per l'udienza di oggi e quella di sospendere il processo sul caso Ruby, che vede imputato l'ex premier per concussione e prostituzione minorile, fino a dopo le elezioni. «Si arriverà certissimamente a sentenza prima delle elezioni, questo é il chiarissimo intendimento della procura e del tribunale», ha aggiunto il legale, sottolineando che «al momento non ho in animo nulla se non l'amarezza di non poter celebrare il processo con serenità». Infine, in merito alla richiesta di sospendere il processo per «opportunità» durante la campagna elettorale, l'avvocato Ghedini ha detto che il «discorso fatto in aula (dalla difesa) era di buon senso».

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