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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2012 alle ore 09:51.

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(Ansa)(Ansa)

"Sono in Messico, mi dispiace, tornerò a gennaio". È stata proprio Ruby, con queste parole affidate al suo legale, a risolvere il 'giallò della sua 'scomparsà: un'assenza, proprio nella fase decisiva del processo, che ieri ha portato a un duro scontro in aula tra il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i difensori di Silvio Berlusconi.

Tuttavia, il fatto che la ragazza sia stata localizzata non scioglie i dubbi che ruotano attorno a quella che appare a molti una sorta di 'fuga improvvisà. In più, ora i giudici dovranno probabilmente decidere lunedì prossimo se rinunciare a sentirla come testimone o se aspettarla fino al prossimo anno, ipotesi quest'ultima che farebbe allontanare ancora la sentenza.
La giovane marocchina, infatti, ieri avrebbe dovuto testimoniare nel processo che vede imputato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile, citata dalla difesa, ma non si è presentata e il suo legale, l'avvocato Paola Boccardi, non ha potuto presentare alcuna giustificazione, perchè la ragazza non le aveva fatto avere alcun documento su quel viaggio. L'assenza di Ruby e il 'giallò della 'scomparsà sono diventati subito motivo di scontro tra Boccassini e i difensori dell'ex premier, gli avvocati Ghedini e Longo. Il procuratore aggiunto, infatti, ha parlato davanti al collegio della quarta sezione penale (presidente Giulia Turri) di "strategie dilatorie" da parte della difesa Berlusconi per arrivare "alla campagna elettorale" e, in sostanza, rimandare la sentenza a dopo il voto.

Ieri sera, infine, come ha chiarito l'avvocato Boccardi, Ruby dopo aver letto su alcuni siti cosa era successo in udienza a causa della sua assenza, ha deciso di contattare il difensore. Si è detta "dispiaciuta" perchè, a suo dire, avrebbe aspettato tanto ("due anni") per essere convocata come teste e non si immaginava che per un viaggio succedesse quello che è successo. La marocchina ha spiegato anche al legale di essere partita per il Messico con il suo compagno e la sua bambina a fine novembre e che rientrerà in Italia a gennaio, ma non ha precisato la data. Il legale ha quindi subito comunicato le informazioni alla sezione di polizia giudiziaria diretta da Marco Ciacci, che era stato incaricato dai giudici delle ricerche.

A questo punto Ruby non riuscirà ad essere in tribunale lunedì prossimo, data per la quale era stata nuovamente chiamata dai giudici. Il legale le ha chiesto di inviarle nei prossimi giorni almeno i documenti sul viaggio (il biglietto aereo, ad esempio) per poter giustificare l'assenza. Il collegio dovrà decidere se 'tagliarè la sua testimonianza da persona offesa del presunto reato di prostituzione minorile - che avevano definito "nè superflua, nè irrilevante" - o attendere che rientri a gennaio. Già il 12 novembre scorso, però, sui media era uscita la notizia che la difesa di Berlusconi voleva sentire la marocchina come teste e che l'avrebbe convocata per il 10 o per il 17 dicembre. La partenza per il Messico sarebbe dunque, stando alle parole della stessa Ruby, successiva, datata fine novembre.

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