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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2013 alle ore 18:15.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2013 alle ore 13:13.

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Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. Lo ha detto l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, al Salone di Detroit. Secondo il top manager italo-canadese, inoltre, i tagli di posti di lavoro effettuati in Polonia hanno protetto i lavoratori delle fabbriche italiane. La notizia del giorno riguarda però lo stabilimento di Melfi.

La Fiat chiede Cigs a Melfi per due anni
Questa mattina la Fiat ha chiesto la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale per lo stabilimento di Melfi, a partire dall'11 febbraio di quest'anno al 31 dicembre 2014. La decisione è stata annunciata dall'azienda ai sindacati.

Marchionne su Melfi: non capisco qual è il problema
L'amministratore delegato della Fiat è intervenuto, come era inevitabile, anche sull'annuncio relativo allo stabilimento di Melfi, dopo le polemiche scatenate dalla richiesta di cassa integrazione straordinaria per gli addetti dell'impianto Lucano. «Stiamo installando le nuove linee per fare le nuove vetture. Continueremo a produrre la Punto. Non capisco qual è il problema».

Da Melfi la nuova Fiat 500X e la utility vehicle Jeep
Marchionne ha poi confermato che la nuova Fiat 500X e la utility vehicle del marchio Jeep che usciranno da Melfi entreranno in produzione entro il 2014. Marchionne, dal salone dell'auto di Detroit, ha anche annunciato che la Fiat suv500X sarà commercializzata in Usa entro il 2014.

La Cigs a Melfi «è una richiesta standard»
Marchionne ha anche aggiunto che la richiesta presentata da Fiat «è quella standard per coprire il numero di persone che verrà impattata durante il processo di ristrutturazione. La produzione dei due modelli dovrebbe partire rispettivamente nel 3° trimestre e nel 4° trimestre dell'anno prossimo. L'obiettivo è di far rientrare tutti prima della data che è stata annunciata nella richiesta». Nel frattempo, ha aggiunto Marchionne, andrà avanti in parallelo la produzione della Punto nei volumi richiesti dal mercato.

La misura è necessaria, si legge in un comunicato di un portavoce Fiat, «per poter realizzare fisicamente gli investimenti previsti per lo stabilimento» che l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha quantificato a oltre un miliardo di euro quando, lo scorso dicembre, ha presentato il piano industriale per il sito lucano.

Cassa integrazione a rotazione
La cassa integrazione sarà a rotazione e i periodi di cassa saranno ugualmente distribuiti su tutti i dipendenti a seconda dell'attività produttiva della linea in funzione. Servirà a far partire la ristrutturazione dello stabilimento per la produzione dei due nuovi modelli già annunciati dalla Fiat.

Landini: rischio riduzione livelli occupazionali
A Melfi «siamo all'annuncio di una riduzione dei livelli occupazionali» perché non é chiaro dove la nuova Punto andrà a finire. Così il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha commentato all'Agi la notizia di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione per lo stabilimento lucano. Il numero uno dei metalmeccanici della Cgil chiede un intervento dell'esecutivo: «Un governo degno di questo nome, che mi auguro emerga dal voto, deve intervenire perché il Lingotto si impegni con il Paese e con i lavoratori a mantenere l'occupazione e non a spostare tutto negli Usa».

Bonanni: la Cisl vigilerà sugli impegni presi dalla Fiat
La Cisl vigilerà sugli impegni presi dalla Fiat per lo stabilimento di Melfi. Lo assicura il segretario generale Raffaele Bonanni, sottolineando che «vigileremo anche a Melfi perchè la Fiat mantenga gli impegni presi con il sindacato sui nuovi investimenti». «Grazie a noi - aggiunge Bonanni in una nota - la Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. Ma i partiti politici, e anche la Fiom, farebbero meglio a non fare campagna elettorale, utilizzando strumentalmente le vicende sindacali».

Brumo (FIm): il 2013 sarà «complicato»
«La fase che si apre - ha spiegato Leonardo Burmo della Fim - vedrà sicuramente un 2013 molto complicato per le note vicende legate al mercato dell'auto in particolare in Europa e in Italia, ma l'avvio della ristrutturazione offre allo stabilimento di Melfi prospettive future molto concrete e lo impegna su una dimensione non solo più europea, ma mondiale e questo è l'aspetto più significativo e importante per una rapida uscita dalla crisi e di garanzia per il futuro del lavoro in Sata».

Domani a Torino la stretta finale sul contratto
La notizia arriva alla vigilia di un importante tavolo tra azienda e parti sociali. Fiat e sindacati cercheranno di chiudere domani la partita sul contratto specifico di primo livello che interessa 80mila lavoratori del gruppo. L'appuntamento tra l'azienda e Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri è per domani mattina, all'Unione Industriale di Torino, ma l'incontro potrebbe proseguire anche giovedì proprio con l'obiettivo di arrivare a un accordo.

La Fiat ha proposto un aumento mensile lordo di 40 euro, legato alle presenze, solo per il 2013, ma la cifra è considerata insufficiente dai sindacati.

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