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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2013 alle ore 15:41.

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Una lettera di minacce è stata recapitata nelle sede palermitana di Confindustria Sicilia, a Palermo, indirizzata a un imprenditore di Confindustria Sicilia. Nella missiva, secondo quanto si apprende, l'autore prende di mira il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta: «Fatti i fatti tuoi o farai la fine di Crocetta che sarà scannato come un maiale».

La lettera contenente le minacce di morte al Governatore siciliano è indirizzata a un associato dell'Ance, l'associazione dei costruttori, di Palermo, associato a Confindustria. «Di recente - spiega Crocetta all'Adnkronos - il dirigente dell'Ance aveva fatto pubbliche dichiarazioni non solo contro Cosa nostra ma affermava che la via intrapresa dal mio Governo era quella giusta. E adesso è arrivata la lettera contenente le minacce di morte sia a lui che a me».
«Io vado avanti, non mi fermo davanti a squallide minacce. So di avere accanto i siciliani onesti e lo stato. Indietro non si torna», scrive inoltre su Facebook il presidente della Regione Sicilia.
E ai giornalisti che gli chiedono se ha paura dopo la lettera minatoria, risponde: «Non è simpatico vivere ricevendo continue minacce di morte , mi piacerebbe stare in giro come tutti gli altri ma ormai ci ho rinunciato da anni».

Ora Crocetta si trova nella stanza del Procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, dove si è recato per denunciare l'accaduto, portando con sé il testo della lettera contenente le minacce di morte. L'incontro tra i due è ancora in corso.

Intanto, sono numerosi gli attestati di solidarietà al governatore siciliano e all'imprenditore di Confindustria Sicilia. Per il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, «non è un caso che ad essere minacciate siano gli uomini e le donne che, nelle istituzioni e nella società civile, si battono senza tregua contro la criminalità organizzata» e per la riscossa civica. E Baldo Gucciardi, presidente del gruppo del Pd all'Ars, sottolinea che «Crocetta ha impresso un deciso cambio di rotta nell'amministrazione di settori fino ad ora condizionati da interessi fortissimi».

Per il segretario regionale dell'Udc, il senatore Giampiero D'Alia, «si tratta di un atto grave che non può e non deve essere sottovalutato».
Solidarietà anche dal gruppo Pdl all'Assemblea siciliana: «Mi sento realmente e sempre vicino a chi è vittima di atti intimidatori di qualunque natura», dice il capogruppo Francesco Scoma.

Secondo il vice-coordinatore nazionale di Fli, Fabio Granata, «questo vergognoso gesto non intimidirà Crocetta, ma anzi contribuirà a dare un ulteriore slancio alla sua grande volontà di difendere la legalità e combattere tutte le mafie».

E il senatore del Pd, Enzo Bianco, rileva che «Crocetta, giorno dopo giorno, implacabilmente sta smantellando i gangli dei rapporti tra mafia e politica». «È evidente - dice anche il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia - che Cosa nostra teme l'azione antimafia del presidente Crocetta».

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