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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2013 alle ore 10:42.

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Ernesto Lupo (foto Ansa)Ernesto Lupo (foto Ansa)

In occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario, in corso oggi presso la Corte di cassazione a Roma, il primo presidente della stessa Corte, Ernesto Lupo, ha diffuso, una relazione sintetica sulle "Linee di fondo" dell'amministrazione della giustizia nell'anno passato, che riassume in una cinquantina di pagine gli elementi più significativi della ben più corposa "Relazione sull'amministrazione della Giustizia nell'anno 2012". In sintesi, qui, i passaggi chiave delle "Linee di fondo".

Dramma carcere vale molti punti di spread per immagine Italia
«Oggi, alla vigilia delle elezioni politiche - passaggio sempre importante e delicato nella vita democratica di un Paese, ma questa volta anche oggetto di straordinaria attenzione di tutte le istituzioni e di tutti i paesi dell'Unione europea- avremo cura di evitare affermazioni e valutazioni che possano essere, sia pure strumentalmente, utilizzate per collocare la Relazione sull'amministrazione della giustizia nella contrapposizione politica, anche se è francamente impossibile omettere valutazioni sulla mancanza di iniziative in materia di carcerazione, che ha prodotto la recentissima ulteriore condanna del nostro Paese da parte della Corte di Strasburgo1 e che, sul piano dell'immagine internazionale, vale decine e decine di punti di spread».

Giudici impegnati a costruire sistema di giustizia europeo
«Al centro della odierna riflessione - con la sobrietà e la serietà che si addicono a questa solenne cerimonia, tanto più in un periodo carico di tensione elettorale - vogliamo porre il ruolo e l'impegno delle giurisdizioni e dei giudici perla costruzione di un effettivo sistema europeo. E ciò in sintonia sia con la costatazione di "un continente interconnesso come non mai, dall'economia al diritto", sia con la costante sollecitazione del Presidente della Repubblica a intraprendere "una vera e propria controffensiva europeista", operando per "un'integrazione sempre più stretta e comprensiva tra gli Stati unitisi prima nella Comunità e poi nell'Unione"2, verso "un futuro di integrazione e democrazia federale, che è condizione per contare ancora, tutti insieme, nel mondo che è cambiato e che cambia".». (…). «Anche sul piano giuridico e giudiziario, oltre che su quello economico e politico, è questa la sfida con cui il nostro Paese deve misurarsi e di cui gli operatori giudiziari, magistrati e avvocati, devono diventare protagonisti. Si tratta di un cimento difficile ma affascinante, che ricorda molto quello che impegnò tutte le forze vive della società quando, quasi mezzo secolo fa, a metà degli anni '60, entrai in magistratura».

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