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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 13:53.
La partita elettorale è sempre più un braccio di ferro sul fisco, davanti alle telecamere, con Monti che propone e Berlusconi che rilancia immediatamente le sue ricette. Il tutto nel volgere di poche ore. D'Alema parla di campagna «che sembra uno striptease» sul tema del fisco.
Al programma fiscale lanciato questa mattina da Mario Monti, ha risposto immediatamente Silvio Berlusconi che in collegamento telefonico col Tg5 ha promesso di abolire l'Imu sulla prima casa «dal primo Cdm», di introdurre il quoziente familiare «a partire dal 2014», di abbassare l'Irap, e infine - rilanciando la promessa del '94- un'Irpef con sole due aliquote (23 e 33%), rispettivamente sotto e sopra i 40mila euro di reddito. La copertura arriverebbe dalla riduzione della spesa pubblica.
«Monti abbassa le tasse? Solo chiacchere»
«Sia le promesse della sinistra sia quelle di Monti» in tema di riduzione delle tasse, ha continuato il presidente del Pdl, «sono soltanto chiacchiere: perchè mai gli italiani dovrebbero credere a questo signore che ha tassato tutto il tassabile e che ha detto solo un mese fa che se si fosse tolta l'Imu sarebbe dovuta arrivare addirittura un'Imu doppia? Oggi Monti si smentisce da solo».
Berlusconi: tagliare la spesa dello Stato di 80 mld in 5 anni
«Ridurremo di almeno il 10% in 5 anni la spesa del nostro Stato - ha annunciato Berlusconi - e avremo un risparmio di almeno 80 miliardi in 5 anni, 16 all'anno, che per metà andranno alla riduzione delle imposte per le famiglie e per l'altra metà alla riduzione dell'Irap». In particolare per le famiglie il leader del Pdl ha promesso «di abolire l'Imu da subito, di introdurre il quoziente familiare a partire dal 2014, e a partire dal 2015 di arrivare alle due aliquote Irpef del 23% e 33% con il discrimine dei 40 mila euro».
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