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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 14:56.

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L'avvocato Paola Rubini, rappresentante della difesa di Berlusconi, stretta collaboratrice degli avvocati Ghedini e Longo, in aula a Palazzo di Giustizia per l'udienza del processo Ruby, 28 gennaio 2013 (Ansa)L'avvocato Paola Rubini, rappresentante della difesa di Berlusconi, stretta collaboratrice degli avvocati Ghedini e Longo, in aula a Palazzo di Giustizia per l'udienza del processo Ruby, 28 gennaio 2013 (Ansa)

Dopo l'assenza non giustificata di stamattina i giudici hanno deciso che la mamma di Ruby non testimonierà più nel processo in cui Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile: «la difesa Berlusconi si era impegnata ad adoperarsi affinché la donna in difficoltà economica potesse arrivare da Letojanni in Sicilia e invece hanno tacitamente rinunciato alla teste non pagando il biglietto dell'aereo».

Con una decisione a sorpresa i giudici hanno anche deciso di convocare per il 4 febbraio come teste in aula la pm dei minori Anna Maria Fiorillo che dovrà raccontare quello che accadde la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 quando Berlusconi telefonò in questura per sollecitare il rilascio della minorenne marocchina. Fiorillo dovrà riferire dei rapporti intercorsi con la polizia e della nota da lei trasmessa sui fatti.

Il fax della mamma di Ruby
Stamattina al posto della signora Yazhili Zhara in tribunale a Milano era arrivato un fax in cui la donna spiegava che lo studio Ghedini non aveva autorizzato la spesa del biglietto aereo all'agenzia di viaggi con la quale lei si era messa in contatto: «Sono disponibile a testimoniare - scrive la mamma di Ruby nel fax - purché mi sia spesato il viaggio essendo io e la mi famiglia in difficoltà economiche».

L'avvocato Paola Rubini, che in aula rappresenta la difesa di Berlusconi perché Piero Longo e Niccolò Ghedini sono impegnati nella campagna elettorale, aveva invece spiegato che c'era da parte della difesa la volontà di pagare il biglietto aereo, ma che, dopo un primo contatto con la signora, non c'erano più state comunicazioni. «Si é trattato di equivoco con l'agenzia di viaggi», aveva spiegato il legale ai giornalisti.

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