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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2013 alle ore 20:13.
Dopo il trionfale 38-21 alla Nuova Zelanda dello scorso novembre, ecco il 38-18 alla Scozia nella partita inaugurale del Sei Nazioni. L'Inghilterra c'è e - reso onore agli orgogliosi Highlanders, che hanno sempre cercato di fare del loro meglio – va detto che avrebbero potuto vincere anche con uno scarto maggiore.
Una bella partita, quella di Twickenham, giocata a ritmi alti, con i padroni di casa che partono a cento all'ora, imponendo la potenza di elementi come il numero 8 Morgan. Sembra che la Scozia sia sul punto di capitolare subito, ma non è così. Se i primi punti sono dei padroni di casa (con il penalty di Farrell, 21 anni e 7 su 8 nei calci fermi), al 10' è un giocatore ancora più giovane di lui - il ventenne estremo scozzese Hogg - a dare il la all'azione della prima meta del match. Un contrattacco ottimo, che consente di guadagnare decine di metri. L'offensiva prosegue con una seconda fase fino a quando la palla arriva all'esordiente Sean Maitland, trequarti ala oriundo neozelandese.
Ospiti in vantaggio per la prima e ultima volta. L'Inghilterra sfrutta una supremazia territoriale indiscutibile prima con tre calci di Farrell, poi con la meta di Ashton, che fa valere il fisico dopo che altri uomini di peso avevano progressivamente scardinato la difesa in blu.
Primo tempo 19-11 e ripresa aperta dalla meta di un altro esordiente (ma stavolta con la maglia inglese): tanto per cambiare conta parecchio il lavoro di arieti come Morgsan e Wood, ma il guizzo finale è di Twelvetrees. Al quarto d'ora arriva anche una soddisfazione "in prima persona" per un avanti, il seconda linea Parling ben servito da Farrell.
A mezz'ora dalla fine il punteggio è 31-11 e l'Inghilterra sembrerebbe sul punto di poter segnare ancora a ripetizione. Ma la Scozia non ci sta e difende al limite, mentre gli uomini del ct Lancaster risentono, forse, anche di una serie accelerata di cambi. Fatto sta che dopo una ventina di minuti il risultato cambia, sì, ma per merito della Scozia che manda in onda l'azione più bella della giornata: partenza dalla propria area dei 22 con una serie di passaggi tanto temerari quanto spettacolari, palla a Maitland che calcia a seguire, arriva Hogg che calcia ancora, per se stesso, sprintando fino a quando può schiacciare l'ovale in area di meta. Gli scozzesi provano addirittura a insistere, ma appena prima del fischio finale l'ultima meta è dei loro avversari, con Care, appena entrato, che trova lo spazio giusto.
LA PARTITA
Inghilterra-Scozia 38-18 (primo tempo 19-11). Per l'Inghilterra: 4 mete (Ashton, Twelvetrees, Parling, Care), 4 calci piazzati (Farrell), 3 trasformazioni (Farrell). Per la Scozia: 2 mete (Maitland, Hogg), 2 calci piazzati (Laidlaw), 1 trasformazione (Laidlaw). Calci fermi: Farrell 7 su 8; Laidlaw 3 su 4
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