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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2013 alle ore 09:55.

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Jacques Brunel (Ipp)Jacques Brunel (Ipp)

Tra due anni vinciamo il Sei Nazioni. Parola di Jacques Brunel, commissario tecnico dell'Italrugby. L'emozione di vedere oltre 20mila persone fuori dallo Stadio Olimpico che, a quasi due ore dal fischio finale, sono ancora lì a festeggiare gli Azzurri fa "sciogliere" Brunel. Gli occhi che brillano dalla gioia e la voce di chi non riesce a credere al calore e alla gioia che lo circonda. Vedere tutte quelle persone non solo "è incredibile", si lascia sfuggire il ct prima di salire sul palco per salutare i tifosi, ma "dà fiducia alla squadra, può aiutare la squadra".

Non parliamo poi di quello che potrebbe accadere se un giorno l'Italia dovesse portarsi a casa il torneo. Ed è qui che un desiderio, una aspirazione, diventa un programma: "Due anni", tanto per Brunel basterà alla sua nazionale per raggiungere il risultato, il sogno proibito di tutti gli amanti della palla ovale italiana. Ora si può dire ad alta voce, dopo quello che si può considerare il migliore Sei Nazioni disputato dagli Azzurri. Sono state eguagliate le due vittorie in un torneo già conquistate nel 2007 (contro Scozia e Galles), ma quelle del 2013 hanno un sapore diverso, oltre a quella di oggi con l'Irlanda, con la Francia nella prima giornata. "Sono vittorie anche quelle del 2007, e ce le prendiamo, ma quest'anno sono state due vittorie costruite, con due squadre più forti, con una tradizione più lunga e che affronteremo in coppa del mondo nel 2015", sottolinea Sergio Parisse, capitano dell'Italrugby.

Le vittorie di quest'anno "sono un buon segnale", continua il numero otto azzurro, aggiungendo che ora la nazionale deve avere "la consapevolezza che siamo una squadra in crescita e che dobbiamo avere continuità per non avere più black out come con la Scozia e il Galles". Oggi allo Stadio Olimpico si è riannodato un filo, la strada iniziata nei test match autunnali, passata per la vittoria con la Francia e che sembrava essersi interrotta. A Londra domenica scorsa se ne erano visti i segnali, oggi con l'Irlanda c'è stata una grande prova. "Non abbiamo ancora la capacità di mantenere lo stesso livello in tutte le partite. Dobbiamo ancora crescere ma siamo sulla buona strada" e lo dimostra "il gioco che abbiamo fatto vedere", precisa Brunel, concludendo le parole di Parisse e aggiungendo che "abbiamo ancora tanto, tanto lavoro da fare" alla ricerca del famoso "equilibrio tra attacco e difesa", diventato la parola d'ordine del ct transalpino.

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