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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2013 alle ore 10:54.

Infrastrutture: rimuovere gli ostacoli agli investimenti pubblici e privati
La rimozione degli ostacoli per un rilancio selettivo degli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture, ha detto Giampaolino, é un fattore determinante per la crescita».
Gli organismi partecipati dagli enti locali sfuggono ai controlli: 34 miliardi di debiti
Sono 5mila gli organismi «costituiti e partecipati dagli enti locali» e il loro indebitamento è valutato «in oltre 34 miliardi di euro», ha sottolineato il procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola. «La gestione degli enti partecipati spesso sfugge al controllo dell'ente» e comunque sullo stesso gravano «le conseguenze dannose di una gestione disavveduta o di comportamenti illeciti, a volte anche delittuosi». La corruzione «si annida frequentemente», ha sottolineato Nottola, nelle società miste pubblico-privato che gestiscono i servizi pubblici.
In dieci anni frodi sui fondi per programmi infrastrutturali per un miliardo di euro
In Italia, negli ultimi 10 anni, ha detto il procuratore generale Nottola, le frodi sui fondi erogati «nell'ambito di programmi di intervento infrastrutturale» hanno determinato «la sottrazione al bilancio dell'unione europea di oltre un miliardo di euro». Nel 2012 la Corte dei Conti, ha sottolineato Nottola, ha condotto attività che hanno fatto «emergere la contiguità esistente tra la criminalità organizzata e gli ambienti in cui si escogitano le frodi» nella percezione e nell'utilizzo dei fondi comunitari e nazionali.
Dalle manovre correttive rischi di avvitamento
Le manovre correttive sul disavanzo pubblico, ha sottolineato Giampaolino, non sono senza rischi collaterali, «il pericolo di un avvitamento é stato ripetutamente e tempestivamente segnalato dalla Corte che ha molto insistito, nelle proprie analisi, sulla necessità di puntare in ogni modo sui fattori in grado di favorire il recupero di livelli di crescita economica più elevati».
Il nuovo governo confermi il pareggio
Giampaolino ha chiesto al nuovo governo di confermare «il sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio» e di mettere in campo «le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese». Giampaolino ha sottolineato come al nuovo Parlamento e al nuovo governo spetti «il compito di esplorare, restando all'interno del sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio, le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese, una volta superata l'emergenza finanziaria».
Incidenza della spesa sul Pil resta a livelli pre-crisi
La contrazione della crescita economica, nonostante la maggiore efficacia delle misure di contenimento della spesa pubblica, ha detto nella sua relazione Giampaolino, non ha «consentito la riduzione dell'incidenza delle spese totali sul Pil, che resta al di sopra dei livelli pre-crisi».
Tante condanne per malagestione
Anche quest'anno sono state emesse numerose pronunce di condanna per danni conseguenti a fenomeni di «malagestio», ha sottolineato Luigi Giampaolino. Tanti i reati, spiega la magistratura contabile, «frodi finalizzate all'appropriazione illecita di denaro pubblico violazione del patto di stabilità, utilizzo di strumenti finanziari derivati, emergenza rifiuti, numerosi casi in tema di malasanità, inefficienze nel settore scolastico, gravi irregolarità negli appalti di lavori, servizi e forniture, nonché opere incompiute, mal realizzate o inutilizzate, violazioni in tema di urbanistica, multiformi specie di disservizi tra i quali è stato tipizzato dalla legge anche quello dell'assenteismo». Giampaolino ha sottolineato anche l'illecito «conferimento di consulenze o incarichi, delle prestazioni rese senza titolo, delle spese di rappresentanza e dell'uso improprio di auto di servizio o di altre risorse istituzionali».
Alpa: sì a maggiori controlli pubblici
«Sì a maggiori controlli sui conti pubblici ma occorre un nuovo codice del processo contabile per garantire la loro efficienza»: è il messaggio del presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti. Alpa ha anche sottolineato che alla Corte «viene effettivamente riservato un ruolo chiave nel percorso di risanamento dei conti pubblici e per il coordinamento della finanza pubblica. Queste funzioni vengono, tuttavia, assegnate attraverso previsioni che si caratterizzano per la loro poco chiarezza dispositiva, per la continua mutevolezza e per la scarsa, se non nulla, sistematicità».
Istituita per vigilare su sperperi e cattive gestioni
La Corte dei conti fu istituita con la legge 800/1862, perchè vigilasse sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire e impedire sperperi e cattive gestioni. La Corte dei conti assunse la veste di una "magistratura", essendo emersa - secondo la storica affermazione di Camillo Benso conte di Cavour - l'«assoluta necessità di concentrare il controllo preventivo e consuntivo in un magistrato inamovibile». Le linee guida sono individuate nel testo unico approvato con regio decreto 1214/1934, profondamente modificato dopo l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana. Modifiche che hanno inciso fortemente sui compiti dell'Istituto.
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