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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2013 alle ore 11:15.

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I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno rinviato a dopo le elezioni il processo d'appello Mediaset che vede imputato Silvio Berlusconi per frode fiscale. I giudici della seconda Corte d'appello di Milano, infatti, hanno accettato la richiesta di legittimo impedimento presentata dai legali di Silvio Berlusconi.

Secondo il collegio presieduto da Alessandra Galli, «la campagna elettorale è giunta in fase conclusiva« e Silvio Berlusconi ha comunicato «tempestivamente« i propri impegni da qui fino alle elezioni. Così, in base al principio della «leale collaborazione» sancito da una sentenza della Corte costituzionale, la Corte d'appello di Milano ha accolto in toto le richieste dei difensori di Berlusconi. Si torna in aula venerdì 1 marzo, prima data utile dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio. Quel giorno, dopo le eventuali dichiarazioni spontanee di Berlusconi, è prevista la requisitoria del sostituto procuratore, Laura Bertolé Viale, e le sue richieste di condanna. Il leader del Pdl, imputato per fronde fiscale, è stato condannato in primo grado a quattro anni.

Giannino? Un liberale narciso
Una notizia che avrà fatto piacere al cavaliere ospite questa mattina di "Coffee break" su La7. Giannino? «Un liberale narciso». La Minetti? «Una scelta infelice». Oscar Giannino, per il premier, è un liberale molto narciso che è stato colpito dalle luci delle televisioni. Ultimamente ha detto che il suo fine è quello di far perdere il centrodestra in Lombardia», si è lamentato Berlusconi.

Minetti: una scelta non felice
Ha riconosciuto che quella di Nicole Minetti «è stata una scelta non felice, assolutamente», ma ha avvertito anche che «in Italia è difficilissimo per una bella donna fare politica, perché gli italiani preferiscono Rosy Bindi». La conduttrice Tiziana Panella ha chiesto al leader Pdl se c'è proprio bisogno di chiamare in causa l'esponente Pd. Berlusconi ha risposto di averlo fatto perché «è la vicepresidente del governo che ha in animo Bersani». Nicole Minetti, ha detto il cavaliere, «fa fermare il traffico», perché «in questo momento è la donna più popolare in Italia, anche più di Belen».

Sì all'amnistia: potrei proporla nei primi cento giorni
«Io personalmente sono convinto che» concedere l'amnistia «sarebbe una cosa buona», «purtroppo per farla servono i due terzi dei voti del Parlamento, non so se si possano raggiungere», ha detto il Cavaliere. Ma la proporrà? «Bisogna vedere concretamente e realisticamente se si possono trovare i voti in Parlamento». Ma se gli italiani daranno al Pdl la maggioranza, «potrei proporla nei primi cento giorni».

Cosentino? Decisione dolorosissima
«Non ho rinunciato alla battaglia garantista, ma nel caso di Cosentino e di altri amici» abbiamo ritenuto opportuno chiedergli di fare un passo «indietro perché aggrediti dalla magistratura con false accuse». Questo avrebbe «portato una diffusa parte dell'opinione pubblica a pensare che se ci fossero state queste persone avremmo avuto liste non pulite». Da qui la «decisione eccezionale e dolorosissima».

Magistratura corrotta cancro della democrazia
«Da quando sono sceso in campo c'è una parte della magistratura, perché la maggioranza dei giudici è fatta da persone pregevolissime, ortodosse e onestissime, c'è una corrente di magistrati corrotti politicamente, e questo fatto della corruzione della magistratura è una grande piaga, un cancro della nostra democrazia».

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