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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2013 alle ore 20:35.

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La Francia crolla ancora: a Parigi resurrezione del Galles (Ap)La Francia crolla ancora: a Parigi resurrezione del Galles (Ap)

Contro ogni ragionevole previsione, c'è la Francia sola in fondo alla classifica, a zero punti. Battuta a Roma domenica scorsa, battuta (e fischiata) oggi in casa. E' il Galles a esultare, interrompendo una serie negativa di otto sconfitte, quasi un record nella storia secolare dei Dragoni. In un match tanto intenso quanto povero di spunti spettacolari, il team britannico ha messo in campo una grande difesa, ha tenuto fisicamente e, quando le forze di entrambe le squadre erano da tempo entrate in riserva, ha trovato il guizzo per l'unica meta del match.

Eccolo il momento decisivo, giunto a otto minuti dalla fine, sul 6-6: Galles che finalmente riesce a impostare una buona azione d'attacco, creando una valida piattaforma al centro della linea dei 22 metri avversari. Il mediano di apertura Biggar inventa un bel calcio verso l'out sinistro, dove arriva in corsa George North: questo veterano ventenne raccoglie la palla e, nonostante il placcaggio di Trinh-Duc, ha potenza e lucidità sufficienti per schiacciare in meta. La prova tv lo "promuove" e il risultato prende la sua strada.

Così una Francia sterile si arrende di nuovo. Ci sarebbe voluta una bella dose di rugby champagne per convincere i fan transalpini che la loro squadra aveva davvero voltato pagina. E invece, l'incontro è stato quasi ininterrottamente una vetrina per le difese, decisamente prevalenti rispetto agli attacchi: placcaggi avanzanti e tanta grinta hanno annullato, il più delle volte sul nascere, azioni potenzialmente pericolose.

Il primo tempo si era già chiuso tra i fischi dello Stade de France. Un pubblico da tutto esaurito, ma certo non particolarmente ben disposto verso i Galletti, dopo la sconfitta con l'Italia. La contesa è stata da subito molto molto impegnativa sul piano fisico, con azioni lunghissime che vedevano il più delle volte il Galles in possesso di palla, fino all'ennesima fase, fino a un calcio per rifiatare, fino a qualche ovale rubato dai francesi in difesa, giusto per provare un contrattacco e scoprire che anche gli uomini in rosso sapevano farsi barriera invalicabile. Insomma, il 3-3 con cui le squadre andavano al riposo (frutto di due calci piazzati, firmati Michalak e Halfpenny) era lo specchio della partita. I gallesi potevano trarre qualche motivo di soddisfazione in più (non fosse altro perché giocavano fuori casa e si stavano comportando meglio rispetto al recentissimo passato). Restava un interrogativo per entrambe le contendenti: chi si è sfiancato di più al termine di un corpo a corpo senza soluzione di continuità?

La ripresa si è aperta con l'ingresso di Trinh-Duc tra le file francesi. Fuori Fall, Huget all'ala e il neo-entrato nel ruolo di estremo. Ma era subito il Galles a conquistare un penalty e a metterlo in mezzo ai pali con Halfpenny per il 3-6. E poco dopo proprio Trinh-Duc falliva un drop apparentemente facile. Michalak pareggiava comunque i conti al 12', poi trascorrevano 20 minuti di corpo a corpo, con la lucidità che faceva sempre più difetto e le squadre che non costruivano vere occasioni. Al Galles il merito di concretizzare quella, preziosissima, arrivata nel finale. Da 6-6 a 6-11, e immediatamente dopo a 6-13 per la trasformazione angolata di Halfpenny, che poi mostrava tutto il suo repertorio con un ultimo penalty dalla lunga distanza. Il Galles, sfinito ma felice, chiude la serie-no e si prepara per l'Italia.

LA PARTITA
Francia-Galles 6-16 (primo tempo 3-3). Per la Francia: 2 calci piazzati (Michalak). Per il Galles: 1 meta (North), 3 calci piazzati (Halfpenny), 1 trasformazione (Halfpenny). Calci fermi: Michalak 2 su 2; Halfpenny 4 su 4

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