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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2013 alle ore 19:03.

Non succedeva da 10 anni, da quel 2003 in cui l'Inghilterra vinse tutto: Sei Nazioni (con il grande Slam) e Coppa del Mondo. Da allora i bianchi non erano più passati sul terreno dell'Irlanda. Ci sono riusciti oggi, in un pomeriggio di pioggia battente, al termine di una partita durissima, che potrebbe già avere fornito la chiave per la vittoria finale nel torneo.
L'Inghilterra, dopo due soli turni, rimane da sola a punteggio pieno. Puo' ringraziare una mischia che ha confermato la propria consistenza in situazioni difficili, il giovane mediano di apertura Farrell (15 anni in meno rispetto al dirimpettaio O' Gara, 21-36) e anche un po' di buona sorte, perché già nel primo tempo un paio di infortuni hanno tolto di mezzo Zebo e Sexton, due uomini importanti per il reparto arretrato irlandese.
Nemmeno una meta nel tabellino, che assegna la vittoria alla squadra di capitan Robshaw (votato man of the match) con il punteggio di 12-6. D'altronde, non era certo una giornata adatta per la trasmissione di palloni al largo. Terreno pesante e scivoloso, pallone viscido, difficile da controllare alla mano, e in questo gli irlandesi sono stati sicuramente meno bravi degli avversari. Perciò la battaglia si è combattuta soprattutto con due armi: il gioco al piede e l'avanzamento con l'ovale tramite raggruppamenti. L'Irlanda non sfigurava in fase di conquista e nel primo tempo sembrava ogni tanto sul punto di imporsi, ma, stringi stringi, doveva fare i conti con la potenza degli avanti inglesi. In generale, gli ospiti sbagliavano meno e costringevano i verdi a un maggior numero di falli da posizione "piazzabile". Di qui il 6-0 del primo tempo, grazie ai primi due penalty di Farrell.
La ripresa sembrava seguire un altro copione. O' Gara, subentrato a Sexton al 30', infilava il primo calcio di punizione per i suoi dopo quattro minuti, sfruttando un bel momento di supremazia. Altri minuti con i padroni di casa più propositivi e, al 17', doppio guaio per l'Inghilterra, che concedeva un'altra punizione (pareggio di O' Gara) e perdeva per 10 minuti Haskell, ammonito per antigioco.
Proprio qui, però, il match girava di nuovo. In 14 contro 15, l'Inghilterra riusciva prima a portarsi con decisione a ridosso della linea di meta irlandese, e poi a conquistare i due penalty decisivi, con Farrell che "ricostruiva" i sei punti di vantaggio.
Alla mezz'ora, tornati in parità di uomini, O' Gara conferma la sua giornata-no sbagliando un piazzato non difficile; quattro minuti dopo è Farrell a non centrare i pali, e in questo modo il risultato resta "ribaltabile" fino al termine. Ma non succede, l'Irlanda perde l'ultima touche a favore e con questa la partita. Dagli spalti rotola "Swing low, sweet chariot", il canto che i fan inglesi offrono ai loro beniamini quando le cose cominciano davvero a mettersi bene.
Così come, a livello femminile, le cose stanno andando sorprendentemente bene per l'Italia. Battuta la Francia in casa nel primo turno, le Azzurre si sono ripetute oggi a Dundee contro la Scozia, superata con il punteggio di 8-0, e restano in testa alla graduatoria alla pari con l'Irlanda.
LA PARTITA
Irlanda-Inghilterra 6-12 (primo tempo 0-6). Per l'Irlanda: 2 calci piazzati (O' Gara). Per l'Inghilterra: 4 calci piazzati (Farrell). Calci fermi: O' Gara 2 du 3; Farrell 4 su 6. Cartellino giallo a Haskell (Inghilterra)
RIEPILOGO SECONDO TURNO
Scozia-Italia 34-10; Francia-Galles 6-16; Irlanda-Inghilterra 6-12
CLASSIFICA
Inghilterra 4 punti; Scozia, Galles, Irlanda e Italia 2; Francia 0
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