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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 16 febbraio 2013 alle ore 12:03.

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Nella foto il presidente del Consiglio, Mario MontiNella foto il presidente del Consiglio, Mario Monti

Una sorta di Tangentopoli due. «Mi smarrisco di fronte al moltiplicarsi degli scandali», confida il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un intervento pubblico a Torino. «Certe notizie lasciano l'impressione che forse siamo arrivati alla fine di un'epoca. Con il rinnovamento che abbiamo portato è saltato il tappo che aveva coperto una situazione sempre più insostenibile». «Di fronte alle notizie di questi giorni - avverte poi il premier uscente -, alle sfide di lungo periodo che il paese deve affrontare, non possiamo lasciare il campo al populismo o all'illusionismo dei pifferai magici».

Il parallelo con un'altra epoca: Tangentopoli
«Quando vedo il moltiplicarsi delle incriminazioni di esponenti della politica, della finanza, dell'economia - continua - c'è l'idea della disgregazione di un tessuto politico e sociale che fa emergere il parallelo con un'altra epoca: tangentopoli». Se andrà al governo, il premier uscente annuncia che introdurrà «norme più esigenti sul conflitto di interesse, perché vogliamo rafforzare la giustizia in senso lato nel nostro Paese».

«Politica è scelta, occorre coraggio per le riforme»
«Il bello e difficile della politica - ricorda Monti è scegliere. C'è stata un'epoca non lontana in cui la politica in Italia non era scelta ma illusione della scelta, c'era una parte alta che mirava al bene comune e che diceva questa istanza va accolta, anche questa, anche quest'altra, ma le tasse non possono salire. Tutti i partiti tacitamente, dicendo sì a tutti, hanno massimizzato il malessere che in modo occulto mettevano sulle spalle delle generazioni future».

«Mi innervosisco se rivendicano: lasciata una buona situazione»
«Questo ha creato una grande iniquità intergenerazionale, che oggi ci troviamo a pagare. Ora occorre - conclude il professore - una forza politica che dia maggiore priorità alle riforme da fare che alle forze che ostacolano quelle riforme». «L'unico momento in cui mi innervosisco - ribadisce - è quando mi dicono che c'è stata lasciata una situazione buona, quasi come se volessero farci fare un giro di governo».

«Cialtrone chi vuole riscrivere la storia del mio governo»
Per Mario Monti «cialtrone» è chi vuole riscrivere la storia del suo governo. «Cialtrone -afferma rispondendo a Torino - era una parola usata non nei confronti di un partito ma di una posizione particolare tenuta da esponenti di quel partito, che non rende giustizia al fatto che gli italiani hanno una memoria. Di fronte alle notizie di questi giorni, alle sfide di lungo periodo che il paese deve affrontare, non possiamo lasciare il campo al populismo o all'illusionismo dei pifferai magici» ha detto Monti.

«Incoerente chi si batte per il lavoro e critica la Tav»
Interpellato sulla Tav a margine di un incontro sulla famiglia al Sermig di Torino, Monti osserva: «Trovo incoerente chi dice, e non mi riferisco a nessuna persona in particolare, di battersi per l'occupazione e si batte contro uno degli strumenti concreti per creare occupazione». «È essenziale - continua - per non privare l'Italia della possibilità di sviluppo economico e di occupazione. Abbiamo perfezionato gli accordi con il presidente Hollande nel recente vertice di Lione e abbiamo scelto Torino come sede del prossimo vertice bilaterale Italia-Francia».

Bersani: Monti ha assurde preclusioni nei confronti di Vendola
Intanto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non chiude all'ipotesi di un'alleanza con il professore ma ribadisce il legame con Nichi Vendola. Il segretario del Pd critica le «assurde preclusioni» da parte del premier verso il leader di Sel e in un'intervista al QN ricorda che «tre milioni e 200mila persone hanno deciso» che quella con Sel «é l'alleanza di governo».

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