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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 12:30.
«Io sono un uomo anziano, le mie forze diminuiscono. Credo che possa anche bastare quello che ho fatto». È un passaggio del colloquio tra Papa Benedetto XVI ha avuto con il suo biografo Peter Seewald, secondo quanto riportato dal magazine tedesco Focus. Il Pontefice si dice «nè spaesato nè stanco, dopo Vatileaks», rivendica la sua gestione del caso: «era importante - confida al biografo - che venisse garantita l'indipendenza della giustizia, che un monarca non dicesse, adesso prendo io le cose in mano». Il Papa confessa infine quanto gli sia «incomprensibile» la psicologia del suo ex maggiordomo Paolo Gabriele.
Padre Lombardi: il conclave potrebbe essere prima del 15 marzo
In un incontro con la stampa padre Federico Lombardi ha chiarito che il Conclave potrebbe iniziare prima del 15 marzo, data desunta dalla costituzione apostolica "Universi dominici gregis", che indica l'inizio del Conclave da 15 a 20 giorni dopo l'inizio della sede vacante. «Questo termine - ha ricordato Lombardi - è fissato per attendere i cardinali che devono arrivare a Roma, ma nell'eventualità che siano tutti arrivati è anche possibile anticipare». Dopo la rinuncia del 28 febbraio, il Papa rimarrà a Castel Gandolfo fino a «fine aprile, inizio maggio». Lo ha detto Saverio Petrillo, responsabile delle Ville pontificie (l'informazione è stata riferita dallo stesso Lombardi).
Padre Lombardi: le dimissioni un grande atto di governo
Lombardi è tornato sulle dimissioni del Pontefice e nell'editoriale settimanale ha ricordato: «Un grande atto di governo della Chiesa, non tanto, come qualcuno pensa, perché Papa Benedetto non sentisse più le forze per guidare la Curia romana, quanto perché affrontare oggi i grandi problemi della Chiesa e del mondo, di cui egli è più che consapevole, richiede forte vigore e un orizzonte di tempo di governo proporzionato a imprese pastorali di ampio respiro e non piccola durata».
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