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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2013 alle ore 18:22.

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«Basta, finiamola con questo balletto sul confronto tv, io dico che se lo facciamo, lo facciamo con tutti» e 6 i candidati premier. Pier Luigi Bersani, ai microfoni di Sky Tg24, prova a stoppare polemiche e tormentoni sulla "geometria variabile" del confronto televisivo tra i candidati premier (a 2, a 3, a 6) e rilancia l'ipotesi "o tutti o nessuno". In attesa di capire se il suo appello sarà ascoltato, domani Berlusconi, Bersani e Monti saranno ospiti - ma separatamente - degli studi televisivi del La 7 speciale del Tg dedicato alle elezioni e condotto da Enrico Mentana, in onda in prima serata.

La "marcia di avvicinamento" di Vespa
Sempre domani, Bruno Vespa, a "Porta a Porta", in seconda serata su Rai 1, comincerà la marcia di avvicinamento all'appuntamento con le Politiche 2013 ospitando il segretario del Pd Luigi Bersani, sui seguirà mercoledì 20 il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi e giovedì 21 l'attuale premier Mario Monti con la sua Lista civica.

Bonaiuti (Pdl) all'attacco del Dg Rai, Gubitosi
L'arena tv potrebbe essere decisiva, cosa che spiega le fibrillazioni che hanno caratterizzato tutta la giornata, con il portavoce dell'ex premier Berlusconi, Paolo Bonaiuti, pronto ad attaccare la Rai e il suo Dg Gubitosi accusato di fare «Il portavoce di Monti», con la proposta di un confronto televisivo a tre Berlusconi-Monti-Bersani, ma anche del leader Pd suggerendo in alternativa un confronto a sei, cioè allargato anche a Giannino (Fare), Ingroia (Rc) e Beppe Grillio (M5Stelle). La controproposta del Pdl è di prendere «in considerazione» l'ipotesi avanzata invano dal presidente Berlusconi «per un confronto faccia a faccia tra i due esponenti delle uniche coalizioni che hanno la possibilità di vincere queste elezioni, come avviene nelle democrazie occidentali più avanzate».

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