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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 07:12.

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Nella foto l'Ospedale San RaffaeleNella foto l'Ospedale San Raffaele

C'è un nome eccellente nelle agende di Mario Cal, il vicepresidente del San Raffaele morto suicida il 18 luglio 2011 mentre la procura di Milano indagava sul dissesto dell'ospedale. L'uomo di cui Cal aveva annotato il numero di telefono è Oktai Asadov, presidente del Parlamento dell'Azerbaijan, uomo potentissimo nella ex repubblica sovietica dominata dal satrapo Ilham Aliyev.
Il nome di Asadov affiora dalle carte dell'inchiesta dei magistrati di Milano che vede tra gli indagati l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, accusato di associazione per delinquere e corruzione.

Ma Asadov non è l'unico filo che unisce Cal al paese petrolifero dell'Asia centrale. A rafforzare i legami con l'Azerbaijan c'è anche un libretto di deposito acceso dall'ex vicepresidente del San Raffaele presso la Royal Bank of Baku, dove gli investigatori hanno rintracciato piccole somme di denaro. E ci sono i viaggi che Cal effettuava quasi ogni anno a Baku, spostamenti segnalati nelle agende personali del braccio destro di don Luigi Verzè.

Ma cosa ci faceva Cal nella capitale dell'Azerbaijan, dove non esistono né sono mai esistite strutture ospedaliere del San Raffaele? La domanda se l'era posta anche il sostituto procuratore Luigi Orsi, che per primo aveva indagato sul San Raffaele fino a chiederne il fallimento per bancarotta. Ma dagli atti depositati non è possibile per ora decifrare il giallo di quei viaggi.

La donna di Odessa
Un'email del 26 febbraio 2010 inviata dalla segretaria di Cal alla società di servizi aeroportuali Alba rende ancora più fitto il mistero. «Si comunica - è scritto nella mail - che il volo a Baku è confermato con partenza il 2 marzo alle ore 7 via Odessa e rientro il 3 marzo alle ore 14 circa, sempre con scalo a Odessa. Allo scalo di Odessa è previsto lo sbarco di 4 passeggeri (tutti tranne il dott. Cal) e l'imbarco della dottoressa Chechykova, e procedura inversa al ritorno».

Della donna di Odessa che accompagna Cal a Baku le uniche ulteriori tracce sono due foglietti scoperti dagli investigatori negli uffici del San Raffaele. Il primo è un indirizzo di posta elettronica appartenente a Natalya Chechykova scritto sul blocchetto di un hotel di Baku, il Park Hyatt, il cui indirizzo compare anche nelle rubriche telefoniche di Cal.
Il secondo è un appunto scritto in stampatello con il nome di una via in cui presumibilmente abita la donna di Odessa, in Ucraina.

Perché Natalya Chechykova accompagnava Cal in Azerbaijan? In base a quanto riportato dalle sue agende, Cal è volato a Baku per ben sei volte nel 1998 mentre nel 1999 si è recato una volta a Odessa e una nella capitale azera. È tornato a Baku nel 2006, nei mesi di marzo e di giugno, una volta nel 2009 e tre nel 2010, anno in cui ha incontrato a Roma un ministro della repubblica ex sovietica. Quello stesso anno, durante i festeggiamenti per i 90 anni di don Verzè, tra gli invitati figurava anche Mehriban Aliyeva, moglie del presidente-padrone dell'Azerbaijan.

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