Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 12:18.

My24

Primo caso di positività di Dna equino emerso dai controlli disposti dal ministero della Salute su tutto il territorio nazionale. Questa mattina l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna ha riscontrato un caso di positività per carni equine, non dichiarate in etichetta, in un campione di lasagne surgelate prelevate dal Nas in un supermercato di Brescia.
Il Dna equino è stato trovato nelle "Lasagne alla bolognese" da 600 grammi, lotto n. 12326 con scadenza 23 maggio 2014, prodotte e confezionate dalla ditta Primia di San Giovanni in Persiceto (BO). La Primia ha utilizzato carne macinata della ditta di import/export DIA di Calcinato (Bs), ricavata a sua volta da carne fornita da due ditte della provincia di Brescia, presso le quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Le indagini condotte dai Nas di Bologna e Brescia hanno consentito il ritiro immediato dal commercio delle lasagne in questione e il sequestro cautelativo sanitario di circa 6 tonnellate di macinato e carne dichiarati come carne bovina e di 2.400 confezioni di "Lasagne alla bolognese" (appartenenti ad altri lotti di produzione) che ora saranno esaminate dagli Istituti zooprofilattici sperimentali.

La replica dei produttori
«Noi la carne la compriamo, non la produciamo. Ci arriva già confezionata. La compriamo come carne di manzo. Abbiamo la documentazione, con le previste analisi e certificazioni che abbiamo già consegnato al Nas». Così l'amministratore delegato dell'azienda di San Giovanni in Persiceto (Bologna) che produce le lasagne alla bolognese confezionate "Primia" ha confermato che l'azienda ha acquistato la carne da una azienda del Bergamasco, nella certezza che si trattasse esclusivamente di carne di manzo.
«Martedì ci sono le contro-analisi: se dovessero confermare che c'è carne di cavallo, ci riserviamo di rivalerci sui fornitori» ha aggiunto l'ad..

La carne Nestlé passa il test
Non c'è traccia invece di Dna di cavallo nella carne bovina macinata cotta e surgelata della Nestlè sequestrata il 21 febbraio dai Nas. I test dell'Istituto zooprofilattico di Torino su tutti i campioni prelevati allo stabilimento Safim di None (To) sono negativi. I risultati «sono stati notificati ufficialmente questa mattina e di conseguenza verrà disposto il dissequestro della carne», comunica una nota del Ministero della Salute.

In Francia
Mentre il presidente francese Francois Hollande ha chiesto una "etichettatura obbligatoria" sulle carni presenti nei piatti pronti, i giganti della distribuzione Carrefour e Intermarché, ma anche Findus Francia, si sono impegnati a utilizzare solo carne francese nei piatti pronti distribuiti nel mercato interno. La promessa segue lo scandalo della carne di cavallo ritrovata in numerosi piatti pronti che sull'etichetta riportavano l'indicazione unica "carne di bovino". Il gruppo agroalimentare svedese Findus è stato toccato direttamente dallo scandalo tramite il suo fornitore francese Comigel.

Altro allarme su carcasse dopate
Tre delle sei carcasse di cavallo spedite dalla Gran Bretagna in Francia, e contenenti tracce di fenilbutazone, sono state vendute sul mercato della carne e sono probabilmente entrate nella catena alimentare. Lo ha detto a Parigi un portavoce del ministero dell'Agricoltura. Il fenilbutazione è una antiinfiammatorio nocivo per l'uomo, che si somministra in genere ai cavalli. Le carcasse equine, arrivate in gennaio, «sono state trasformate», e mangiate. Il portavoce ha riferito che il rischio per la salute dell'uomo è minimo.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi