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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2013 alle ore 15:19.

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"In Europa si conferma l'avanzata del populismo" titola ancora Le Figaro. Le elezioni italiane danno " sudori freddi" ai partiti di governo del Vecchio Continente.
"Rigore infinito" è il grido dell'editoriale di Libération, niente affatto sorpreso che le elezioni italiane abbiano riaperto la crisi europea.

"Ingovernabile Italia" è l'editoriale di El Pais: le urne lasciano un Paese politicamente bloccato e con i suoi partiti tradizionali "malconci". I titoli sulla homepage del quotidiano spagnolo parlano di vittoria "fragile" di Bersani, vittoria parziale che non risolve il problema della governabilità. In primo piano, il fenomeno grillino. "Il laboratorio politico di Beppe Grillo" è la gestione del Comune di Parma, che tenta di fare da modello per M5S, ma nasce con "chiaroscuri". "Uno tsunami si abbate sull'Italia", ha titolato ancora El Pais: il commento di Melania Mazzucco decreta la morte della Seconda Repubblica. "Bersani e Grillo possono ricorrere al ‘modello siciliano' per evitare la paralisi in Italia", con accordi legge per legge, segnala El Mundo sulla homepage del suo siti. Il Movimento Cinque Stelle è al centro di vari commenti su Abc.es. In "Politicofobia", Ignacio Camacho nota che Grillo ha fatto fortuna sfruttando opportunisticamente il sentimento antipolitico e la fobia contro il sistema. In "Un pessimo esempio", Pedro Rodriguez scrive che la Repubblica italiana prospetta in tutta la sua "splendida miseria" quello che può finire per succedere in Spagna.

La domanda che si fanno tutti gli americani è spiattellata sulla homepage della Cnn: "Perché gli italiani continuano a votare per lui?". Lui è Berlusconi: molti stranieri sono "sconcertati" dal successo che ha nel continuare ad attirare elettori. Gli italiani sono meno sorpresi. "Qual è il suo segreto?". Ne scrive Bill Emmott, in un articolo per la Cnn sul culto per il Cavaliere. Emmott, ex direttore dell'Economist e coautore del documentario "Girlfriend in a Coma", da anni critica Berlusconi e continua a farlo. Il giornalista britannico lo giudica "inaffidabile", "irresponsabile", "una vergogna nazionale". L'unico partito nelle elezioni che si è battuto per il cambiamento è il M5S di Grillo. Ma – conclude Emmott – Berlusconi possiede tre canali tv e "ha soldi da distribuire a sostenitori e alleati".

Il Wall Street Journal mette in evidenza una foto di un Bersani stanco, che si passa la mano sul viso. "L'incertezza italiana riaccende i timori di crisi" è il titolo, concetto che è una sorta di ossessivo ritornello del dopo-voto. La prospettiva di un lungo periodo di incertezza politica dopo le elezioni in Italia, scrive il Wsj, "ha mandato a pezzi mesi di inquieta calma sui mercati finanziari europei e ha dimostrato che l'unione monetaria rimane preda di shock". Le elezioni – nota il Wsj - hanno enfatizzato che la più potente opposizione all'austerità può venire dalle urne. La democrazia "è il tallone d'Achille dell'eurozona" dice Charles Grant, direttore del Centre for European Reform di Londra.
Altri titoli del Wsj: "Berlusconi architetta il suo revival"; l'Italia "esplora alleanze" e sui mercati torna il subbuglio; l'Italia supera il primo scoglio dell'asta bond; "La scommessa sicura sull'euro si guasta".

La stampa Usa, che si preoccupa per l'austerità in casa propria, con tagli al bilancio federale e ai posti di lavoro pubblici, guarda inquieta all'Italia. Il voto spinge verso "una nuova ondata di instabilità finanziaria", titola il New York Times. E ancora: "Lo stallo italiano riaccende l'ansia sull'eurozona". Una vignetta di Patrick Chapatte sull'International Herald Tribune tenta di strappare un sorriso: L'Europa guarda la "commedia" delle elezioni italiana, una commedia dell'arte con Berlusconi nei panni di Pantalone e Grillo in quelli di Pulcinella. Angela Merkel e François Hollande stanno a guardare con la faccia di chi è sul chi vive.

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