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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 14:20.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2013 alle ore 11:20.

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L'accoglienza di Grillo ai neoeletti: una pacca sulla spalla
Prima della diretta, l'ex comico genovese ha accolto i suoi deputati e senatori uno per uno sulla porta della sala dove si svolge la riunione, complimentandosi con loro con una stretta di mano e una pacca sulla spalla. «Ora diamo la fiducia a Bersani», dice Grillo a un parlamentare, che con tono ironico e replica: «Sì, sì. Come no...?». Ieri i neoparlamentari del movimento si sono riuniti (circa un centinaio) all'hotel Saint John

Il 10 marzo nuova riunione organizzativa
Domenica 10 marzo è in programma un nuovo incontro degli eletti del Movimento. «E' un incontro organizzativo - ha precisato il portavoce e capogruppo al Senato Vito Crimi - non decideremo la sorte del paese ma semplicente chi farà parte delle commissioni». Al senatore Andrea Cioffi è stato dato il compito di individuare le "caselline da occupare", gli incarichi che spetterebbero al movimento di Grillo. Crimi ha comunque invitato tutti al massimo «il 13 pomeriggio a trasferirsi a Roma: tra l'11 e il 14 tutti devono recarsi in Parlamento personalmente per fare alcuni adempimenti amministrativi, come le impronte, le foto eccetera». Il presidente dei senatori grillini ha anche parlato dell'ipotesi che la prima seduta delle Camere venga anticipata di qualche giorno rispetto al 15 marzo e ha invitato gli eletti a «tenersi pronti».

Blitz alla Camera per informazioni sui fondi a disposizione dei gruppi
«Spulceremo voce per voce tutti i bilanci»: parola di Laura Castelli, neoeletta del M5S che insieme ad altri parlamentari questa mattina è stata protagonista di un blitz alla Camera alla ricerca di informazioni sui fondi a disposizione dei gruppi. «Non c'è abbastanza trasparenza - dice Castelli - ma l'amministrazione è stata disponibile...d'altro canto, cosa altro potevano fare?». E comunque, sottolinea un altro neoletto, «le informazioni che ci hanno dato non bastano. Questo è un primo passo».

L'intervista di Grillo al New York Times e il paragone con Waterloo
Intanto Grillo chiarisce, in un'intervista al New York Times, che la ricerca di un «qualcosa di nuovo» non può trovare compromessi. Il titolo del colloquio con il giornale statunitense è: «Non più solo un giullare», e Grillo viene definito «il pungolo» della politica italiana). «Sarebbe inammissibile» assicurare la stabilità di un futuro governo italiano, osserva il leader dei grillini. «È come se Napoleone facesse un patto con Wellington», osserva ancora Grillo, che ieri ha contestato l'articolo 67 della Costituzione, quello che vieta il vincolo di mandato per chi viene eletto. E se il concetto non fosse ancora chiaro, Grillo rimarca che il suo obiettivo era eliminare un sistema che «ha disintegrato il Paese» e costruire «qualcosa di nuovo», che ripristini in Italia una vera democrazia partecipativa.

Grillo: «Il nuovo premier sarà Passera»
In un'altra intervista, questa volta sul sito di Wired Italia, Grillo fa un pronostico sul prossimo premier, in un governissimo Pd - Pdl: «Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del Consiglio: Corrado Passera». A margine di un convegno all'università Bocconi il ministro dello Sviluppo economico preferisce non commentare la dichiarazione dell'ex comico: «Non dico una parola».

«Se l'Italia è onesta reazione positiva dei mercati»
Grillo è convinto che il boom del M5S nelle ultime elezioni non azzeri gli effetti positivi del governo Monti sui mercati internazionali, e quindi non renda «più dura» la situazione economica degli italiani. «Se lavoriamo con trasparenza e serenità - spiega al New York Times -, se siamo onesti, aboliamo il conflitto di interessi e approviamo leggi contro la criminalità, se sosteniamo le piccole e medie imprese e trasformiamo l'Italia in una comunità» i mercati reagiranno in maniera positiva.

Vendola: Bersani - Grillo o meglio tornare alle urne
Intanto, dopo il messaggio lanciato ieri sera all'ex comico, nel corso della trasmissione «Che tempo che fa», da Pier Luigi Bersani («adesso dica cosa vuole fare. Tutti a casa? Però anche lui», ha detto il segretario del Pd), Nichi Vendola spiega, in un'intervista a la Repubblica: «Con l'M5S il confronto è possibile», ma se salta l'accordo è meglio tornare alle urne, «e senza passare per abbracci disperati come il governissimo Pd-Pdl».

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