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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 17:41.

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Nello stesso giorno in cui il gruppo alberghiero americano Marriott annuncia che in team con il gigante svedese dei mobili Ikea lancerà presto una nuovo brand di hotel low cost in Germania e in Europa, chiamati Moxy Hotels, il gigante svedese si ritrova coinvolto in un nuovo caso poco edificante, che ricorda lo scandalo della carne di cavallo di un'altra azienda svedese, la Findus che ha poi coinvolto anche l'azienda dei mobili componibili.

Ikea annuncia oggi che ritira dalle sue caffetterie in 23 Paesi delle torte nelle quali le autorità sanitarie cinesi hanno trovato dei batteri fecali. Bloccata la vendita in tutti i ristoranti del gruppo in Italia. I risultati delle prime analisi sui campioni, secondo quanto si apprende, sono attesi nelle prossime 48 ore.

Ikea spiega all'Afp di aver preso questa decisione dopo la distruzione da parte delle dogane cinesi di 1.800 torte chiamate "chokladkrokant" ("croccanti al cioccolato", una torta alle mandorle con cioccolato, crema di burro e caramello) intercettate nel porto di Shanghai a novembre. Secondo il quotidiano anglofono Shanghai Daily, da una serie di test è emerso che contenevano «un livello eccessivo di batteri coliformi». Normalmente poco pericolosi per i consumatori, questi batteri sono solitamente la spia «di una contaminazione fecale, anche se non è sempre il caso», ha spiegato all'Afp un microbiologa dell'Autorità per la sicurezza alimentare svedese, Mats Lindblad. Le torte ritirate sono state prodotte da un fornitore svedese, Almondy.

Secondo una portavoce di Ikea, Ylva Magnusson, la concentrazione dei batteri rinvenuti nella "chokladkrokant" non poneva un pericolo grave per la salute pubblica. «Vi sono indicazioni secondo le quali la concentrazione dei batteri scoperti è bassa ma dobbiamo conoscere la cifra esatta e sapere cosa sia accaduto», ha aggiunto. Fra fine febbraio e inizio marzo, Ikea ha ritirato dalla vendita in 25 Paesi delle polpette di carne a seguito della scoperta di carne di cavallo la cui presenza non compariva sull'etichetta. L'alimentazione ha rappresentato nell'esercizio 2011-2012 il 4,7% del volume di affari di Ikea, con vendite per 1,3 miliardi di euro.

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