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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2013 alle ore 08:28.

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Non ha retto alla pressione degli ultimi mesi. Il clima, a Siena, con la caccia alle streghe e il libero sfogo al «codardo oltraggio» a contorno delle inchieste giudiziarie che coinvolgono la vecchia gestione di Banca Mps, era diventato davvero insopportabile per David Rossi. Il responsabile dell'area comunicazione del gruppo ieri è rimasto in ufficio fino a tardi, come al solito. Poi, alle 21, invece di tornare a casa dalla moglie Antonella, ha aperto la finestra che guarda sul retro di Rocca Salimbeni e si è buttato nel vuoto.

È morto sul colpo. I soccorsi sono stati immediati, ma il volo di oltre dieci metri non ha lasciato scampo a David. Chissà cosa è passato nella sua mente nei momenti che hanno preceduto il salto: il crollo di un sistema di potere locale nel quale, da persona per bene qual era, aveva creduto e aveva cercato di migliorare; il fango sull'immagine di manager e amici con cui aveva lavorato fianco a fianco per anni, come Giuseppe Mussari e Antonio Vigni; forse il timore che una carriera costruita con merito e prudenza potesse subire uno stop.

La perquisizione dell'ufficio e soprattutto dell'abitazione, ordinata dai magistrati due settimane fa, era stato un colpo duro. Dal quale stentava a riprendersi sul piano emotivo. A dispetto del carattere spigoloso, David era una persona sensibile. Un uomo introverso e sensibile. Che ha pagato per colpe non sue. Il gesto clamoroso non gli apparteneva e se ha fatto quello che ha fatto, vuol dire che aveva perso ogni lucidità di ragionamento e non riusciva più a dare un senso a ciò che stava accadendogli intorno: una reazione tragica ma non così stravagante in chi rischia di trovarsi a recitare ruoli che non aveva neppure lontanamente ipotizzato.

David, nato nel '61 a Siena, era giornalista professionista. Dopo alcune esperienza in testate locali, aveva scelto la strada della comunicazione fondando insieme ad alcuni partner l'agenzia Freelance, per la quale ha curato personalmente le relazioni esterne del Comune di Siena. Nel 2001, quando Mussari è diventato presidente della Fondazione Mps, lo ha seguito all'Ente per poi passare, sempre con Mussari, al gruppo bancario di Rocca Salimbeni.

Laureato in storia dell'arte, era uomo di cultura e appassionato di musica, oltre che di calcio e basket (non perdeva una partita delle squadre senesi). Contradaiolo della Lupa e molto legato alla sua città, detestava ogni forma di provincialismo. Chi lo ha conosciuto per motivi di lavoro lo definisce un «professionista di livello nazionale», come del resto dimostrano i numerosi premi vinti con le campagne pubblicitarie e di comunicazione che nel tempo hanno coinvolto personaggi come Luciano Pavarotti e Giuseppe Tornatore. Proprio lo sport dal titolo «Una storia italiana» negli ultimi tempi aveva dato spunto a più di un sarcasmo da parte di chi gioiva dei problemi del Montepaschi.
Nel cestino dell'ufficio, al terzo piano dell'ala più moderna di Rocca Salimbeni, da dove David si è buttato, gli investigatori hanno trovato un foglietto accartocciato con scritto: «Ho fatto una cavolata». Forse un ultimo momento di lucidità, prima del nulla.

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