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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 15:31.

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Quintin Geldenhuys (Olycom)Quintin Geldenhuys (Olycom)

Il ct Jacques Brunel cambia, e parecchio, la formazione azzurra in vista del match in casa dell'Inghilterra capoclassifica. Rispetto al XV di partenza nella deludente gara interna contro il Galles, ci sono sette elementi nuovi più un cambio di ruolo. Ecco che in prima linea il pilone sinistro sarà Alberto De Marchi al posto di Andrea Lo Cicero (che, entrando in campo anche a gara iniziata, arriverebbe a 102 "caps", record assoluto per l'Italia). In seconda Joshua Furno-Quintin Geldenhuys sostituiscono Francesco Minto-Antonio Pavanello, e in terza Robert Barbieri viene preferito a Simone Favaro. In più, naturalmente, c'è Sergio Parisse, che riprende la maglia numero 8 da Manoa Vosawai. Il capitano ha avuto uno sconto di 10 giorni sulla squalifica inflittagli dalla Lega francese e quindi è subito disponibile: come pena alternativa, dovrà tra l'altro arbitrare alcune partite di formazioni under 18.

Il mediano di apertura torna a essere Luciano Orquera, con Kris Burton che va direttamente in tribuna. Tra i centri, Gonzalo Canale slitta di una posizione, mentre con il numero 12 si rivede da titolare Gonzalo Garcia. L'escluso è Tommaso Benvenuti.
A parte il reinnesto di Orquera, l'impressione è che ci sia la volontà di rafforzare l'aspetto "fisico" della squadra: più centimetri in seconda linea, più forza nei placcaggi, più avanti nei rincalzi (sei su otto, sfuttando il fatto che Tobias Botes puè entrare in entrambe le posizioni della mediana) per avere un numero di cambi adeguati nella battaglia della mischia.

E battaglia sarà, con l'Inghilterra stravorita, al punto che alcuni bookmaker pagano la vittoria dell'Italia a 41 e quella dei nostri avversari a 1,02…
Dopo la vittoria interna sulla Francia, i padroni di casa fanno cinque cambi. Il reparto arretrato non muta. In mischia, invece, entrano il pilone Mako Vunipola, il tallonatore Tom Youngs e il terza linea James Haskell, mentre in mediana il ct Stuart Lancaster procede a un avvicendamento completo, dando un turno di riposo a Ben Youngs e Owen Farrell, che saranno sostituiti da Danny Care e Toby Flood. Vantaggi per l'Italia? Nessuno, anzi si può pensare che il creativo Flood, in cabina di regia, possa darci più fastidio di Farrell.

L'Inghilterra oltretutto ha l'abitudine e, stavolta, anche l'interesse a tenere il piede sull'acceleratore fino al fischio finale. Cerca ovviamente il grande Slam (cinque incontri, cinque vittorie), ma intanto un successo ottenuto questa domenica con un largo margine le consegnerebbe, in pratica, la vittoria nel torneo con una giornata di anticipo. Perché vanterebbe una differenza punti sostanzialmente inarrivabile, e potrebbe anche perdere l'ultimo confronto (a Cardiff) senza temere di lasciare il primo posto alla vincente del match di domani tra Scozia e Galles.

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