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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 15:40.
Avremo un Papa Facebook? Il cardinale filippino che usa il social network per diffondere il verbo cantando gospel è in testa ai papabili dell'Asia. Soprannominato "Chito" dai suoi followers, il cardinale Luis Antonio Tagle "sembra appartenere a un altro mondo rispetto a cardinali e vescovi conservatori d'Europa e del Nord America", scrive il Daily Mail.
Oltre a usare Facebook per propagare la parola del Signore, "Chito" canta sul palco, predica in Tv (lo seguono anche le colf filippine in Italia) e fa ridere i fedeli fino alle lacrime con i suoi sermoni scherzosi. Ma non ha solo il senso dello spettacolo: "La sua compassione per i poveri ha impressionato i leader ecclesiastici del Vaticano", nota il tabloid britannico. Potrebbe non bastare a diventare Papa: "Le sue chances sono considerate remote. Molti pensano che sia più probabile un Papa africano o sudamericano".
Sulla stampa di tutto il mondo impazza il Toto Papa. L'Africa o l'America Latina, dove i cattolici sono tanti e aumentano, "sarebbero scelte più logiche se gli elettori papali guarderanno al di là dell'Europa", nota il Daily Mail.
Nelle cattolicissime Filippine, che accolgono i Papi come "rock-star", sono elettrizzati dal solo fatto che il cardinale filippino sia considerato papabile.
L'entusiasmo religioso, l'energia, il carisma e le capacità di comunicazione di Tagle hanno fatto colpo in Vaticano, dove c'è chi pensa che possa dare la carica a una Chiesa travagliata da molte crisi.
"E' un comunicatore e un missionario in un momento in cui la maggiore priorità interna del cattolicesimo è la nuova evangelizzazione", ha scritto John Allen sul National Catholic Reporter. Sarebbe "un simbolo della Chiesa nel mondo emergente". Ma la sua relativa giovinezza – ha 55 anni – è il suo punto debole: "I cardinali potrebbero essere riluttanti a dare le redini del Vaticano a qualcuno che potrebbe regnare per decenni".
Non ci sono "eventi straordinari" nella sua vita. Tagle si è fatto una reputazione con atti semplici, giorno per giorno. I suoi genitori, molto religiosi, lavoravano in banca. Il giovane Luis sognava di diventare medico. Fu un amico gesuita a indirizzarlo al sacerdozio, in un seminario al prestigioso Ateneo de Manila, dove si laureò "summa cum laude".
Grande comunicatore, dotato per la musica, ha una bella voce da baritono e parla bene italiano, inglese e tagalog. Conosce anche il francese e sa dire la messa in latino. Ordinato sacerdote nel 1982, diventò vescovo nel 2001. Uomo di dialogo, qualche anno fa ha cominciato a fare un "gospel show" domenicale in Tv. Lo staff gli ha poi aperto una pagina Facebook che ha conquistato oltre 120mila followers.
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