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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 10:21.

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I giudici del tribunale di Milano, davanti ai quali si sta celebrando il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, dopo il deposito nella loro cancelleria del certificato medico in cui si attesta che l'ex premier è ricoverato al San Raffaele per una uveite, hanno deciso per il legittimo impedimento.
Slitta dunque la fine della requisitoria dei pm di Milano all'11 marzo. Il tribunale, inoltre, ha respinto la richiesta di visita fiscale a Berlusconi chiesta dalla procura, considerando «esaustiva la certificazione pervenuta». Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, titolare dell'accusa insieme al sostituto procuratore Antonio Sangermano, concluderà quindi in una prossima udienza la requisitoria formulando le richieste - previste di condanna - per l'ex premier.

Zangrillo (medico personale): ricovero fino a sabato
«In questo momento il presidente Silvio Berlusconi non è più sotto osservazione ambulatoriale ma è ricoverato presso l'unità operativa di oftalmologia, sta seguendo tutte le terapie indicate. Riteniamo che ci possa essere un momento importante stasera quando verrà valutato dal prof. Bandello, direttore dell'unità operativa, che deciderà sia se proseguire delle terapie sia per il ricovero, certo è che rimarrà ricoverato fino a domani mattina». Queste le parole del medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo che ai microfoni di Radio 24 ha aggiunto: «La causa non è stata ancora determinata con precisione, è una patologia infiammatoria, può essere evocata anche dallo stress e quello della campagna elettorale può essere stato una concausa. Deve stare molto tranquillo. E' a letto, non scalpita, non vuole vedere nessuno».

Ghedini (l'avvocato): Chiedo rispetto per chi sta male
"Il ricovero è reale, i giudici lo hanno riconosciuto, del resto non ci può essere manovra dilatoria dal momento che i fatti si prescrivono nel 2020 e che la prescrizione si congela in caso di legittimo impedimento". Lo dice Niccolò Ghedini, commentando la decisione dei giudici, che si dice dice però "stupito del mancato rinvio di sette giorni, pari al periodo di riposo prescritto dai medici".

Il rinvio del rinvio
Alle 9.30 i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano si erano ritirati in camera di consiglio per decidere se rinviare o meno l'udienza odierna dopo che gli avvocati dell'ex premier avevano rivelato che a causa di una congiuntivite che lo affliggeva da giorni l'ex premier era stato ricoverato all'ospedale San Raffaele.
Nel chiedere il legittimo impedimento per la malattia agli occhi dell'ex premier, la difesa ha quindi depositato certificazione medica firmata dal primario della clinica oculistica, nella quale si evidenzia che il leader Pdl soffre di "uveite bilaterale". I giudici avevano atteso che arrivasse dalla clinica l'attestazione degli accertamenti in corso. La procura di Milano, con il pm Ilda Boccassini, si era però opposta a questa richiesta e aveva chiesto al
Tribunale di organizzare una turnazione di cancellieri fino a sera, al fine di garantire lo svolgimento dell'udienza.

Per la Boccassini c'è stata unaescalation di certificati per impedire l'udienza
Il pm inmattinata ha parlato di "un'escalation di certificati medici" per far slittare la requisitoria. Come ricostruito dalla Boccassini, sono presenti tre certificati dello stesso medico dell'ospedale San Raffaele che ha visitato Silvio Berlusconi. Il primo certificato é datato 5 marzo 2013, nel quale si prescrivono all'ex premier «almeno sette giorni di riposo con cura a domicilio», il secondo certificato é del 6 marzo, nel quale si dice che «la malattia diagnosticata é la stessa» e si aggiunge che «al momento é controindicata ogni attività che esponga a fonti di luce intense» e si elimina la parola «almeno» dalla prognosi. Nella stessa data la difesa di Berlusconi ha fatto pervenire in tribunale una richiesta di legittimo impedimento per un impegno politico a Roma a Palazzo Grazioli e il pm sottolinea che «quando é arrivato il legittimo impedimento nulla viene riferito di questi due certificati» anzi, aggiunge il magistrato «al 6 marzo Berlusconi pensava che quella malattia non era di ostacolo per fare alcune cose tanto che i suoi legali chiedono il legittimo impedimento per una riunione di partito a Palazzo Grazioli, che é la residenza privata di Berlusconi a Roma». A questo punto, continua la ricostruzione del pm, il 7 marzo arriva «un'altra certificazione, quindi si ipotizza che Berlusconi si sia recato una terza volta al San Raffaele» e lo stesso medico parla di un «aggravamento» della malattia e si dice che «Berlusconi non si può muovere».

Chiesto anche il rinvio dell'udienza per il processo Mediaset
I legali di Berlusconi hanno chiesto anche il rinvio dell'udienza di domani del processo d'appello sui diritti tv di Mediaset, in cui è imputato di frode fiscale e dove domani sono previste le arringhe dei suoi difensori, Ghedini e Longo. La motivazione della richiesta di rinvio è la stessa portata oggi nel processo Ruby. Domani mattina saranno dunque i giudici della Corte d'appello a decidere se rinviare o meno anche questa udienza.

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