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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 19:54.

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Nel 2012 le entrate tributarie erariali sono cresciute del 2,8% rispetto all'anno precedente, attestandosi 423,903 miliardi di euro. Lo comunica il ministero dell'Economia, rilevando che le entrate tributarie erariali mostrano una crescita tendenziale ancora più sostenuta, pari al 3,2%, se, ai fini di un confronto omogeneo, il risultato é calcolato al netto dell'imposta sostitutiva sul leasing immobiliare una tantum registrata nel mese di aprile 2011.

Il contributo più importante al risultato positivo delle entrate erariali - si legge nella nota - viene dalle imposte dirette che hanno chiuso il 2012 con +10,686 miliardi
rispetto al 2011 (+4,9%) per un ammontare complessivo di 228,776 miliardi). Le imposte indirette si sono, invece, attestate sostanzialmente allo stesso livello del 2011
(+1,011 miliardi pari a +0,5%) per un ammontare complessivo di 195,127 miliardi.

Il Tesoro spiega che «la crescita delle entrate tributarie rispetto al 2011 é ascrivibile agli effetti delle principali misure correttive adottate a partire dalla seconda metà del 2011 che hanno contribuito sul risultato del 2012 per oltre 21 miliardi di euro (Imu quota erario, aumento aliquota ordinaria Iva, aumento accise, modifiche tassazione rendite
finanziarie, aumento addizionale Ires settore energetico, ecc.). Al netto del gettito acquisito per effetto di tali misure, il risultato del 2012 sarebbe stato inferiore a
quello del 2011 di circa il 2,5 per cento sostanzialmente in linea con il peggioramento del quadro congiunturale».

Il gettito Irpef nel 2012 - prosegue la nota - é cresciuto dell'1,1% (+1,865 mld), per effetto dell'andamento positivo delle ritenute sui redditi dei lavoratori dipendenti privati (+2,4%) e dell'autoliquidazione (+5,8%) a fronte della sostanziale stabilità delle ritenute sui redditi dei dipendenti pubblici e sui redditi da pensione (+0,1%) e del calo delle ritenute d'acconto sui redditi dei lavoratori autonomi (-4,5%) che risentono degli effetti della congiuntura negativa.

E se il gettito Ires ha mostrato nel 2012 una variazione tendenziale positiva dell'1,9%, l'imposta municipale, Imu, relativamente alla sola quota riservata allo Stato, ha fatto
registrare nel corso del 2012 un gettito di 8,007 miliardi. Tra le altre imposte dirette si registra un significativo incremento dell'imposta sui redditi di natura finanziaria
(+46,8%, pari a +3,580 miliardi) influenzata da diversi fattori di carattere tecnico-normativo e, in particolare, dalla riforma del regime di tassazione delle rendite
finanziarie che ha previsto il passaggio dalle previgenti aliquote del 12,5% e del 27% all'aliquota unica del 20 per cento.

in calo invece il gettito Iva, calato complessivamente dell'1,9% (-2,232 miliardi di euro) che riflette l'andamento negativo del prelievo sulle importazioni (-6,1%) e di quello sugli scambi interni (-1,2%) a seguito dell'andamento negativo del ciclo economico e della stagnazione della domanda interna nel corso del 2012.

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