Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2013 alle ore 08:36.

My24

Ci saranno «conseguenze» se l'Italia non restituirà all'India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani in un'operazione anti-pirateria. È l'avvertimento lanciato oggi dal primo ministro di Nuova Delhi, Manmohan Singh. Il premier indiano ha incontrato il "chief minister" dello stato meridionale del Kerala, Oommen Chandy, a New Delhi per discutere con il governo della questione dei marò italiani. L'esponente politico indiano ha chiesto a Singh «una forte azione per far tornare in India i due fucilieri accusati di omicidio» come scrivono i media. È previsto anche un incontro con il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, con la leader del partito del Congresso Sonia Gandhi e con il figlio e vice presidente Rahul Gandhi. Il premier Singh ha minacciato che se l'Italia non terrà fede alla sua parola «ci saranno conseguenze per le nostre relazioni con l'Italia». L'Italia intanto si mostra fiduciosa sulla possibilità di superare la crisi con New Delhi. Nel descrivere lo stallo attuale un «momento difficile» nei rapporti tra i due Paesi, l'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, ha fatto sapere che non rinuncerà a cercare una soluzione. Anche se in India sono sempre più insistenti le indiscrezioni che parlano di una sua imminente espulsione. «Stiamo lavorando con le istituzioni e il governo dell'India per fare quanto di meglio può essere fatto per superare i momenti difficili attuali. A questo non rinunceremo».

La stampa indiana: i marò italiani devono tornare
I commenti della stampa indiana rilanciano «lo sbalordimento» del governo per «la trasgressione dell'impegno assunto dalla Repubblica italiana davanti alla Corte Suprema». «L'Italia deve rispettare i suoi impegni», sostiene The Hindu, commentando la convocazione dell'ambasciatore Daniele Mancini da parte del sottosegretario agli Esteri Ranjan Mathai. Lo stesso giornale e un altro, Mail Today, usano la frase «The Italian job» (Un lavoro all'italiana) per descrivere l'annuncio da parte di Roma che i due marò resteranno a casa. Usa questo concetto in prima anche l'Hindustan Times, il quale sostiene che «Il tradimento italiano sbalordisce l'India». Secondo il giornale il governo indiano starebbe esaminando varie possibili reazioni di carattere diplomatico, politico ed economico. Fra queste sia The Indian Express sia The Times of India sottolineano l'ipotesi di una richiesta di allontanamento dell'ambasciatore Daniele Mancini, il quale ha apposto la sua firma alla dichiarazione giurata consegnata alla Corte Suprema a sostegno di un ritorno di Latorre e Girone dopo le quattro settimane di permesso accordate. Infine, The Times of India conferma che Harish Salve, l'avvocato che ha sostenuto le ragioni dei marò in Corte Suprema ha manifestato totale disaccordo con la strategia adottata dall'Italia e non tornerà più ad assumere la loro difesa.

Formalizzata inchiesta elicotteri Finmeccanica
Intanto la polizia criminale indiana ha formalizzato oggi una denuncia per complotto e frode, nell'intento di approfondire le indagini già svolte su presunte tangenti nella fornitura di 12 elicotteri Agusta Westland (Finmeccanica). La denuncia, scrive l'Ansa, riguarda 12 persone e quattro società, mentre perquisizioni sono state ordinate in 14
differenti luoghi di New Delhi, della sua provincia e di Chandigarh.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi