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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2013 alle ore 10:37.

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La prima messa da Papa nella chiesetta di S. Anna
Questa mattina, la prima messa da Papa vestito con le vesti liturgiche di semplice sacerdote, non nella cornice solenne della Basilica di S. Pietro ma nella discreta ed umile chiesetta parrocchiale di S. Anna in Vaticano, nei pressi della porta omonima, dove pregano molti abitanti di Borgo Pio. È uno dei gesti che raccontano il neo papa Francesco.

L'omelia: anche al popolo di Dio, «piace bastonare e condannare gli altri»
e «Anche noi credo che siamo questo popolo che da un parte vuol sentire Gesù ma dall'altra ci piace bastonare e condannare gli altri», ha sottolineato il Papa Francesco nell'omelia riferita all'episodio evangelico del perdono concesso da Gesù all'adultera da lui stesso sottratta alla lapidazione con le parole «Chi é senza peccato scagli la prima pietra». «Il messaggio di Gesù é la misericordia», ha spiegato ai parrocchiani che affollavano la chiesa di Sant'Anna. «Lui stesso - ha continuato Papa Francesco - lo ha
detto: non sono venuto per i giusti, loro si giustificano da soli, loro credono che possono farlo, ma io sono venuto per i peccatori pensate a quella chiacchiera dopo la voce sulla conversione di Matteo, "va con i peccatori"». Nell'omelia il Pontefice ha dunque denunciato un'atteggiamento diffuso nella Chiesa, quello di sentirsi migliori degli altri.

La lunga sosta per salutare i fedeli all'uscita della messa
Assolutamente inconsueto, per gli standar pontifici, anche il "dopo messa"; il Santo Padre ha infatti sostato a lungo all'esterno della chiesetta, salutando praticamente uno ad uno tutti i fedeli in uscita da S. Anna, fermandosi a chiacchierare e facendosi abbracciare e salutare dai fedeli. Molti gli abbraccci ai sacerdoti, alle suore e ai bimbi, come un semplice parroco che si intrattiene con i suoi parrocchiani.

L'incontro con Pietro Orlandi, fratello di Manuela
Tra i fedeli che Papa Francesco si è fermato a salutare anche Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la giovane scomparsa nel 1983. Pietro Orlandi non ha mai smesso di chiedere verità sulla scomparsa della ragazza, cittadina vaticana e, questa mattina, ha approfittato dell'occasione per parlare con il Pontefice, probabilmente chiedendogli di interessarsi al caso della sorella.

Emergenza pellegrini in vista dell'intronizzazione
Con l'Angelus di oggi, la Capitale inizia una tre giorni di emergenza organizzativa, impegnata a fronteggiare un grande afflusso di fedeli, curiosi e pellegrini che culminerà martedì 19, solennità di S. Giuseppe, in occasione della messa solenne di intronizzazione del nuovo Pontefice alla presenza di molti capi di Stato e di Governo e teste coronate in arrivo a Roma per assistere all'evento sul sagrato della Basilica di San Pietro.

Comune di Roma mobilitato per il grande afflusso dei fedeli
Quella di oggi è considerata dall'amministrazione capitolina una sorta di "prova generale" in vista della cerimonia di intronizzazione vista la concomitanza del primo Angelus, con circa centomila fedeli previsti, e la maratona cittadina. «Siamo pronti - ha detto il sindaco Gianni Alemanno - Abbiamo messo in campo 1.000 vigili e 700 volontari della Protezione civile per oggi e per martedì. Il problema fondamentale di domenica, oltre all'afflusso all'Angelus, è che la maratona spezzerà in due la città - ha aggiunto Alemanno - Abbiamo dovuto creare dei servizi alternativi e consentire ai fedeli di arrivare a San Pietro superando il percorso della maratona».

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