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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 09:28.

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Beppe Grillo (Ansa)Beppe Grillo (Ansa)

Grillo sempre meno elastico, la conferma arriva dal suo blog laddove scrive "chi ha tradito votando il Pd va cacciato". Nel giro di poche ore il contatore dei commenti ha raggiunto quota 7.500 e, tra questi, primeggiavano le contestazioni al leader del M5S le quali, oltre ad osteggiare la linea troppo dura assunta da Grillo, lasciavano trasparire a chiare lettere che Grasso non fosse la scelta peggiore per la presidenza del Senato.

Ferdinand Bardamu, commentatore che ha scelto uno pseudonimo decisamente azzeccato, scrive "questo movimento per cui ho votato alle ultime elezioni non mi rappresenta più", accusando poi Grillo (e Casaleggio) di deliri di onnipotenza. Molti commentatori del blog commentano e approvano.

Commenti spariti – Il fautore dell' "uno vale uno" dimentica il metodo democratico e fa sparire tutto. Mancano all'appello una decina di pagine di commenti – tutti contro la linea adottata da Grillo – ed è lo stesso Bardamu a fare notare la censura ottenendo, ancora una volta, l'appoggio di altre centinaia di utenti. Il clima autoritario incontra la mancanza di trasparenza, all'appello manca anche il video della riunione durante la quale i grillini hanno discusso su come votare al Senato, la promessa della trasmissione in streaming non è stata mantenuta.

Sgarbi e sgambetti non piacciono più nemmeno ai grillini più convinti. Non è piaciuta l'indifferenza con cui i senatori del Movimento 5 Stelle hanno rifiutato di accordarsi all'invito del presidente di turno Emilio Colombo che ha chiesto al senato di tributare un applauso al neoeletto Papa. Tutti in piedi a battere le mani, tranne loro. A prestare ulteriormente il fianco ci pensa Gessica Rostellato, deputata del M5S che, dalla sua pagina Facebook, comunica ai suoi 254 fan di non avere stretto la mano a Rosy Bindi, rifiutandosi di conoscerla. Anche in questo caso i commenti negativi sono piovuti senza sosta, offrendo così altro spazio a critiche e veleni.

El Pais rimbalza in Rete. Un articolo pubblicato a fine febbraio sul quotidiano spagnolo sta rimbombando nelle menti dei grillini in crisi di identità e coscienza. Nel testo, forte e in qualche modo certamente fuori misura, viene tracciato un parallelismo tra il M5S e gli albori del fascismo. "Come è avvenuto negli anni venti del secolo scorso, con l'ascesa del fascismo, il laboratorio politico italiano ha partorito una novità assoluta nel pieno della crisi delle democrazie europee". Per quanto esagerato, difficile non rifletterci.

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