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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 11:24.

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Papa Francesco durante l'Angelus (Lapresse)Papa Francesco durante l'Angelus (Lapresse)

La complessa macchina diplomatica della Santa Sede da giorni viaggia a pieno vapore per organizzare la messa d'inaugurazione del Pontificato, domani mattina in piazza san Pietro. Sono già arrivati - o arriveranno tra stasera e le prime ore di domani - un folto gruppo di capi di Stato e di governo: praticamente tutta l'America Latina, gli Usa e buona parte dell'Europa.

Insomma, dopo un anno di "fiacca" e più di un mese di blocco totale, la politica estera vaticana si rimette in moto. Oggi papa Francesco incontra la presidenta argentina Cristina Fernandez de Kirchner, con cui - come noto - i rapporti sono tutt'altro che buoni, ma vista la situazione economica molto precaria del paese e della leadership politica non potranno che esserci sorrisi e dichiarazioni di collaborazione totale. Con Bergoglio l'America latina torna nell'agenda vaticana, dopo anni di scarsa attenzione nonostante il viaggio di Ratzinger in Brasile del 2007.

Il serbatoio mondiale di credenti sta perdendo seguaci, a causa del proliferare delle sette evengeliche, e Francesco su questa emergenza chiamerà a raccolta i presuli sudamericani per una nuova azione sul campo dell'evangelizzazione e delle vocazioni. É già in calendario il viaggio a Rio de Janeiro a luglio per la Giornata Mondiale dei Giovani, ma dentro le mura leonine già si scommette che la missione vedrà una tappa in Argentina e con ogni probabilità anche una fermata alla Madonna di Guadalupe, in Messico.

Quindi domani è il giorno clou, con l'arrivo a Roma, per la messa di inaugurazione del pontificato: sono attese un milione di persone. Per gli Usa, è in arrivo il vice presidente Joe Biden cattolico "pro-choice" e quindi ben poco amato dall'episcopato statunitense, che ha in buona parte sostenuto Bergoglio. In ogni caso, l'omelia della messa di domani sarà ancora con ogni probabilità centrata sui temi pastorali, e non mancheranno passaggi in cui si capirà qualche sarà il comportamento della Chiesa sui temi sensibili, dalla bioetica all'evangelizzazione.
Un discorso ad alta densità politica invece c'è da attenderlo per venerdì, quando è previsto l'incontro con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede: in quella occasione sarà chiara l'agenda papale, e forse anche l'identikit di chi andrà a ricoprire le cariche-chiave alla Segreteria di Stato. Sabato, quindi, in elicottero, il trasferimento per mezza giornata a Castel Gandolfo, per l'incontro con Benedetto XVI.

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