Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 15:32.

My24
Piero Giarda (ImagoEconomica)Piero Giarda (ImagoEconomica)

Avviare subito la riforma delle province. Riqualificare, prima ancora di rafforzarla, la spesa per investimenti facendo leva, rispetto al passato anche recente, su un processo decisionale di "elevata qualità": dalla programmazione alla valutazione fino ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche. Ricalibrare a livello territoriale la spesa per la sicurezza che attualmente per più di un aspetto in alcune province e regioni «non trova spiegazione statistica». Il tutto procedendo con decisione e rapidità nel solco della spending review avviata dal Governo Monti. A lasciare in eredità al prossimo governo indicazioni prettamente tecniche sull'opportunità di incidere su sprechi e costi in eccesso dello Stato è il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che ha predisposto un nuovo rapporto sulla revisione della spesa.

Dal piano Giavazzi solo 589 milioni
Un rapporto che mette in evidenza come non ci si debbano attendere grandi risultati da un riordino degli incentivi alle imprese, anche perché su questo fronte la spesa negli ultimi anni è già notevolmente calata e gli importi eliminali con il cosiddetto piano Giavazzi non supererebbero i 589 milioni nel 2013 e i 572 milioni nel 2014.

Servizi statali non più vincolati alle Province
Giarda sottolinea che il dossier, di cui fanno parte 13 lavori curati dallo stesso ministro e da altri tecnici che spaziano dalle spese per le province a quelle dell'Arma dei Carabinieri, della polizia e del ministero dell'Interno per arrivare al capitolo degli incentivi alle imprese, non ha "lo scopo di fornire proposte" sulla riduzione della spesa ma solo di favorire la dialettica tra le strutture di governo competenti sulle procedure di spending. In ogni caso Giarda dice a chiare lettere che "affrontare i fattori d'inefficienza non è impossibile". Secondo il ministro "occorre separare in modo netto l'organizzazione dei servizi statali dal vincolo del territorio provinciale".

Sicurezza e spese anomale per gli immobili
Una parte consistente del rapporto si sofferma sull'analisi dei flussi di spesa per la sicurezza, analizzando le varie voci: dal costo del personale a quello degli immobili. Il dossier evidenzia come le diverse strutture periferiche riescano ad adattarsi alle varie condizioni di bisogni dei singoli territori e come le spese siano più elevate nei territori di maggiore pericolosità. Ma non mancano le anomalie. Soprattutto sul versante delle locazioni degli immobili "che per alcuni comandi sono una voce molto rilevante della spesa". "E' il caso – si legge nel rapporto – del comando della Polizia stradale di Crotone che registra una spesa per addetto di 44.961 euro mentre la media nazionale è di 2.547 euro". Nel dossier si sottolinea poi che "occorrerebbe giustificare la rilevazione di voci di spesa in assenza di personale organico ed effettivo: è questo il caso - si osserva - della Polizia di frontiera, che registra spese per immobili e personale in comandi in cui non figurano agenti di polizia di frontiera (Massa, Lecce, Cosenza, Oristano, Ravenna, Parma).

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi