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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2013 alle ore 17:00.

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Indennità parlamentare, ma anche diaria e rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, fino ad arrivare alle facilitazioni per il trasporto. Ecco, in estrema sintesi, alcuni degli elementi che costituiscono il trattamento economico di deputati e senatori.

LE REGOLE ALLA CAMERA
L'indennità parlamentare: 5mila euro al mese

Per quanto riguarda l'indennità parlamentare, ad esempio, a decorrere dal 2012, l'importo netto, corrisposto per 12 mensilità, è pari a 5.246,54 euro, a cui vanno poi sottratte le addizionali regionali e comunali, la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato. Ora, tenuto conto del valore medio delle imposte addizionali, l'importo netto mensile dell'indennità parlamentare è di circa 5mila euro. Questo valore netto è determinato sulla base dell'importo lordo di 10.435 euro, sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (Irfef e addizionali regionali e comunali). Per i deputati che svolgono un'altra attività lavorativa, l'importo netto dell'indennità ammonta a circa 4.750 euro.

La diaria
È riconosciuta al deputato, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, la diaria. Attualmente è di 3.503,11 euro. A questo ammontare vengono sottratti 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell'assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico. È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell'arco della giornata. L'ufficio di presidenza ha inoltre previsto un'ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili in relazione alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d'inchiesta, nonché delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

Rimborso delle spese per l'esercizio del mandato
Istituito nel 2012 dall'ufficio di presidenza, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato sostituisce il contributo per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori. Questo rimborso, di importo complessivo invariato rispetto al precedente contributo, è pari a 3.690 euro (dopo la riduzione di 500 euro del luglio 2010) ed è corrisposto direttamente a ciascun deputato. Per un importo fino a un massimo del 50%, a titolo di rimborso per specifiche categorie di spese (che devono essere attestate): parliamo di collaboratori (sulla base di una dichiarazione di assolvimento degli obblighi previsti dalla legge, corredata da copia del contratto, con attestazione di conformità sottoscritta da un professionista); consulenze, ricerche; gestione dell'ufficio; utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati; convegni e sostegno delle attività politiche. Per un importo pari al 50%, invece, forfetariamente.

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