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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2013 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 20 marzo 2013 alle ore 14:35.

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(LaPresse)(LaPresse)

Arrivare a un accordo per il salvataggio di Cipro sarà difficile, ci sono rischi per tutta l'Eurozona. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel parlando a Berlino di fronte a una platea di imprenditori. «Devo dire che occorrono soluzioni appropriate e sostenibili», ha detto Merkel facendo riferimento all'enorme esposizione del settore
bancario dell'isola, i cui asset sono pari a sette volte il Pil nazionale. Le banche di Nicosia resteranno chiuse fino a martedì prossimo.

Il settore bancario di Cipro, secondo il leader democristiano, non è sostenibile e pone rischi che vanno oltre i confini del Paese. «Abbiamo davanti a noi dei negoziati difficili con Cipro» ha detto ancora Merkel che già in mattinata aveva sottolineato la necessità che il settore bancario di Cipro partecipi alla ristrutturazione del debito del Paese. Vista la decisione del Parlamento di Nicosia di rigettare il piano che prevedeva prelievi forzosi sui conti bancari - questa la posizione di Merkel - ora Nicosia deve spiegare ai funzionari della troika Ue-Bce-Fmi come intende arrivare a una soluzione politica.

La troika cerca un accordo ma boccia il "piano B" di Nicosia

I rappresentanti della troika Ue-Fmi-Bce continuano a lavorare nella capitale cipriota per trovare un'intesa: già oggi potrebbero riuscire a definire un nuovo piano per il bailout dell'isola da sottoporre al Parlamento. Questa mattina hanno incontrato il presidente cipriota Nicos Anastasiades e poco prima avevano avuto un colloquio con i vertici della Banca centrale del Paese mediterraneo. Lo stesso Anastasiades si sarebbe confrontato al telefono con il presidente francese François Hollande. Per poi convocare un vertice straordinario con i leader dei partiti politici ciprioti e studiare la possibilità di varare un "piano B" per il salvataggio finanziario. Un "piano B" che il presidente cipriota, Nicos Anastasiades, presenterà domani ai partiti.

La stessa troika è tuttavia orientata a bocciare le controproposte di Cipro, sul cosiddetto "piano B" elaborato per ottenere il via libera agli aiuti dell'area euro. Secondo quanto riporta l'agenzia Dow Jones, i rappresentanti di Ue-Fmi-Bce sarebbero in particolare scettici sull'ipotesi di convertire in titoli di Stato gli attivi dei fondi pensione ciprioti, con l'obiettivo di raccogliere circa 2,4 miliardi di euro. Una conversione forzosa quindi che sostituirebbe in parte quello che spesso viene chiamato come prelievo forzoso sui conti.
Anche se questo farebbe effettivamente confluire fondi nelle casse dello Stato, ne deriverebbe un aumento del debito pubblico che è già a livelli insostenibili.

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