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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2013 alle ore 11:52.

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Nuovo gesto a sorpresa di Papa Francesco. Giovedi santo, dopo la messa crismale a San Pietro, Bergoglio celebrerà la «messa nella cena del Signore» alle 17.30 all'istituto penale per minori di «Casal del Marmo» a Roma. Nello stesso posto Benedetto XVI aveva celebrato, il 18 marzo 2007, la messa nella cappella del«Padre Misericordioso». E sempre lì il cardinale Agostino Casaroli faceva in quel carcere apostolato con i minori.

Anche quando era cardinale faceva lo stesso
Ad annunciare il nuovo cambio di programma è la Santa sede: «Il 28 marzo, Giovedì Santo - si legge in un comunicato - il Santo Padre Francesco celebrerà al mattino nella Basilica di San Pietro la messa crismale, e al pomeriggio si recherà all'Istituto Penale per minori di Casal del Marmo per la celebrazione della messa nella Cena del Signore, alle ore 17.30». Una messa, quest'ultima, che «è caratterizzata - aggiunge il comunicato - dall'annuncio del comandamento dell'amore e dal gesto della lavanda dei piedi». La Santa Sede ricorda poi che per Papa Francesco si tratta di un'abitudine che aveva da quando era arcivescovo di Buenos Aires: «Il cardinale Bergoglio usava celebrare tale messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate». «Con la celebrazione a Casal del Marmo, il Papa Francesco - avverte il comunicato - continua tale uso, che deve essere caratterizzato da un contesto di semplicità».

Il telegramma di congratulazione dell'imam al Azhar
Il gran imam di al Azhar, Ahmed el Tayyeb, ha inviato un messaggio di congratulazioni a Papa Francesco nel quale auspica «un mondo pieno di cooperazione e amore per assicurare valori comuni e mettere fine alla cultura dell'odio e della diseguaglianza». Nel telegramma, spedito ieri, el Tayyeb fa le congratulazioni anche «ai fratelli cattolici di Occidente e Oriente» per la loro scelta, auspicando che il nuovo pontificato contribuisca a una «epoca positiva per tutti i popoli in un mondo che cambia sempre e che ha bisogno di stabilità e di pace». Il messaggio è un primo segnale di disgelo, dopo la rottura completa del dialogo fra al Azhar e il Vaticano due anni fa in seguito ad alcune dichiarazioni di Benedetto XVI sulla necessità di proteggere i cristiani in Medio Oriente dopo l'attentato alla chiesa copta di Alessandria d'Egitto nella notte di Capodanno del 2011.

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