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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 11:10.

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Regioni e province autonome
Anche in questo caso, per le anticipazioni di cassa, viene creato un Fondo per assicurare liquidità (si parla in questo caso di debiti non sanitari): dotazione di 3 miliardi per il 2013 e di 5 miliardi per il 2014. Anche in questo caso il prestito è trentennale e sono stabiliti vincoli finanziari per il prossimo quinquennio relativi alla sottoscrizione di nuovi prestiti o mutui da parte delle Regioni e di società controllate o partecipate. Viene inoltre stabilito che la Regione Siciliana e la Regione Piemonte adottino un piano di rientro relativo al trasporto pubblico locale, con la possibilità contestuale di attingere a risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione (ex Fas). Il capitolo Regioni conferma inoltre l'incremento della deroga alle spese per cofinanziamenti nazionali dei fondi comunitari. Ma la norma destinata, forse più di tutte, a far discutere è un'altra, ovvero la possibilità per le Regioni che utilizzano l'anticipo di cassa di anticipare al 2013 l'aumento dell'aliquota addizionale Irpef.

Sanità
Per i debiti sanitari, lo Stato può anticipare liquidità alle Regioni nei limiti di un ammontare di 14 miliardi, di cui 5 miliardi per il 2013 e 9 miliardi per il 2014. Entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il ministero dell'Economia provvede al riparto tra le Regioni fino a 5 miliardi per il 2013. Altra novità: dal 2013 le Regioni avranno l'obbligo di erogare al Servizio sanitario regionale entro l'anno almeno il 90% delle somme che incassa nello stesso anno dallo Stato a titoli di finanziamento del Servizio sanitario nazionale e delle somme che la stessa Regione, a valere su risorse proprie dell'anno, destina al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale.

Amministrazioni statali e titoli di Stato
I ministeri dovranno predisporre appositi elenchi dei creditori pubblicandoli sui propri siti internet. Viene incrementato di 500 milioni per il 2013 il fondo per l'estinzione dei debiti delle amministrazioni centrali e viene disposto l'incremento delle erogazioni relative ai rimborsi fiscali per un importo massimo di 2,5 miliardi per il 2013 e di 4 miliardi per il 2014. Sarà data priorità a imprese e professionisti rispetto alle banche alle quali sono stati ceduti i crediti e in ogni caso ai crediti più vecchi. Inoltre, il mancato o tardato adempimento delle Pa debitrici alle disposizioni del decreto, che abbia causato la condanno al pagamento di danni, configurerà ipotesi di responsabilità erariale a carico del dirigente responsabile, senza che la Corte dei Conti possa esercitare il potere di riduzione dell'addebito.
Il decreto conferma che verranno effettuate emissioni di titoli di Stato per finanziare l'operazione: ai maggiori interessi del debito pubblico si provvederà con tagli lineari ai ministeri.
Tutte le Pa avranno l'obbligo di registrarsi sulla piattaforma elettronica del ministero dell'Economia entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. La mancata o tardiva registrazione comporta responsabilità dirigenziale o disciplinare e i dirigenti responsabili sono assoggettati a una sanzione pecuniaria di 100 euro per ogni giorni di ritardo. Infine, la compensazione di crediti certificati varrà con debiti iscritti al ruolo fino al 31 dicembre 2012 (e non più solo fino al 30 aprile 2012).

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