Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2013 alle ore 12:37.

My24

La priorità, dopo la decisione di Giorgio Napolitano di non formare un nuovo Governo, rilanciando l'Esecutivo Monti dimissionario e istituendo due gruppi di lavoro per indicare le priorità alla politica, è trovare un accordo per la corsa al Quirinale. Pontieri e ambasciatori dei vari schieramenti si incontrano in queste ore per capire quali candidati - del "Palazzo" e non - potrebbero superare lo stallo dei veti incrociati favorendo la nascita di un nuovo governo magari basato sulla stessa intesa che potrebbe portare un nuovo inquilino sul Colle.

La posta in gioco per berlusconiani e democrats
Per il Pdl, in particolare, si tratta di scongiurare il rischio che a decidere il nuovo presidente alla fine sia il Pd da solo, che forte dei numeri e dele regole per l'elezione, potrebbe anche puntare su un nome inviso al Cav. come Romano Prodi. Per il Pd, invece, la scommessa è quella di "giocarsi" la carta dell'accordo per il Colle su un candidato non inviso al Pdl come viatico per guidare in seguito un governo con Bersani premier. Al momento, i nomi dei candidati con chances di elezione variano moltissimo, in base soprattutto all'accordo che lo dovrebbe precedere.

I nomi legati a un accordo Pd-Pdl...
Così, una intesa Pd-Pdl vede in pole position i nomi di Gianni Letta e Marcello Pera (Pdl), gli attuali ministri dell'Interno e della Giustizia, Annamaria Cancellieri e Paola Severino. Seguono gli ex premier di sinistra Giuliano Amato e Massimo D'Alema, e personalità sempre della sinistra come Luciano Violante e Franco Marini. In lista anche la leader dei radicali Emma Bonino.

...e quelli che collegati a un patto Pd-M5S
Se l'intesa dovesse essere invece tra Pd e M5S, i candidati possibili al momento sarebbero l'ex premier Romano Prodi, o l'attuale presidente del Senato Pietro Grasso (Pd). Seguono i giuristi ed ex giudici costituzionali Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida, o l'esperto di diritto costituzionale ed ex Garante della privacy Stefano Rodotà. Torna in pista anche l'opzione Emma Bonino, mentre riamane sullo sfondo, assai improbabile, un nome avanzato nei giorni scorsi del M5S: il controverso leader di Emergency, Gino Strada.

Le chances di Monti e i possibili outsider
Se infine l'accordo dovesse essere (solo) tra Pd e Scelta civica, il nome più probabile è quello del premier dimissionario Mario Monti. Rimangono poi da capire le possibilità degli outsider, come l'attuale governatore della Bce, Mario Draghi (che nel recente passato ha sempre escluso coinvolgimenti "italiani" prima della fine del suo mandato in Europa), o l'attuale presidente della Corte costituzionale Piero Alberto Capotosti. Ma la corsa è ancora lunga: c'è tempo per allungare la lista e mettere in difficoltà chi ama le scommesse.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi