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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 19:42.
L'ultima modifica è del 05 aprile 2013 alle ore 08:42.

Incontro in un casale vicino a Fiumicino
La riunione dei parlamentari 5 Stelle con Beppe Grillo si è svolta in un agriturismo in una località che si chiama Tragliata, vicino a Fiumicino. I giornalisti, seguendo i pullman, hanno raggiunto la località. I cronisti sono stati comunque tenuti fuori dal ristorante "La Quiete-Villa Valente" ma il muretto basso ha consentito di vedere quanto accadeva. Grillo si è affacciato, in giubbotto di pelle nera e camicia a scacchi, ha salutato calorosamente i suoi ma non si é assolutamente avvicinato alla stampa. In serata, tra l'altro, a L'Aquila è in programma la fiaccolata per i quattro anni dal terremoto, con molti parlamentari grillini che hanno annunciato di voler partecipare all'iniziativa.

Grillo: se fanno larghe intese gente stufa prende i bastoni
«Non mi aspettavo totale condivisione nel Movimento. È legittimo che qualcuno la pensi in modo diverso ma non siamo noi che ci stiamo dividendo, sono gli altri», avrebbe detto in apertura di riunione Grillo. Quanto al modello Sicilia, la cose in quella regione «le abbiamo fatte noi - avrebbe rivendicato - non Crocetta». E poi, ancora: «Non fidatevi dei partiti». Se Pd e Pdl fanno un governo di larghe intese, avrebbe continuato Grillo, «la gente è stufa e prenderà i bastoni». Dal leader di M5s sarebbero poi giunte delle indicazioni sul piano della comunicazione politica. «Sul blog da oggi in poi parleremo solo di programmi», avrebbe affermato. «Fatemi domande ma non ho risposte per tutto».

Sul tavolo il nodo delle alleanze
Quello di oggi è stato un incontro voluto da Grillo per definire la linea del movimento, dopo il caso Crimi (il capogruppo al Senato su Facebook aveva scritto di preferire un «governo Bersani senza fiducia» all'esecutivo Monti) e il chiarimento dello stesso Grillo («Bersani e Monti sono uguali»). Al centro del dibattito all'interno del movimento il nodo delle alleanze. In un'intervista, il deputato siciliano Tommaso Currò aveva espresso alla vigilia una posizione a favore di «un confronto con il Pd. Noi parlamentari non siamo automi e nemmeno bambini - ha sottolineato -. Io non sono uno schiaccia bottoni per conto terzi», chiamando indirettamente in causa Grillo e Gianroberto Casaleggio. «È surreale - ha poi osservato - che 163 persone si muovano per andare incontro a una sola. Venga lui da noi in Parlamento». Currò era assente all'incontro di oggi.

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