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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 11:24.

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Antonio Ingroia (Ansa)Antonio Ingroia (Ansa)

«Dimissioni imminenti? Direi di no. Magari qualcuno lo vorrebbe». L'ex pm di Palermo Antonio Ingroia, che oggi il Csm ha trasferito alla Procura di Aosta, esclude per ora di lasciare la toga. Prima di prendere qualsiasi decisione, compreso un ricorso al Tar, «perché non si esclude mai nulla - dice - attendo la notifica del provvedimento del Csm». L'ex Pm di Palermo e leader di "Rivoluzione civile", è stato trasferito ad Aosta come sostituto procuratore. A deciderlo, con 19 voti a favore e 7 astenuti, il plenum del Csm riunitosi questa mattina aRoma. La decisione di Palazzo dei Marescialli segue alla mancata autorizzazione a ricoprire l'incarico di presidente di "Riscossione Sicilia" deliberata dalla terza commissione del Csm, secondo cui «non sussiste nel caso di specie l'interesse dell'amministrazione della giustizia» e non ricorrono dunque i presupposti per autorizzare l'aspettativa del magistrato, anche «in linea con analoghi precedenti».

La reazione del magistrato: «Decisione con effetto punitivo»
La decisione del plenum ha provocato la reazione stizzita del magistrato, che a stretto giro, parlando a Tgcom24, ha bollato il trasferimento ad Aosta come frutto della scelta «di non valorizzare la mia professionalità, anche con una punta di disprezzo nei confronti del mio lavoro di questi anni». Alla domanda se lo considera una punizione, il magistrato ha spiegato che la decisione «Ha il sapore di un provvedimento punitivo. Non so le ragioni perché si é parlato di alcune regole come se fossero inflessibili ma lo stesso Csm ha violato le regole che dice di essersi dato. Mi mandano a fare il Pm e non il giudice, violando la regola che chi rientra da un'aspettativa politica non può fare il Pm. Perché fare un'eccezione a questa regola e non eccezioni a regole relative a sede di destinazione e funzioni? È difficile non scorgere un effetto punitivo in questi provvedimenti. Ne terrò conto».

La deroga ad hoc deliberata dal Csm
L'assegnazione di Ingroia alla sede di Aosta come sostituto costituisce una deroga alla circolare dello stesso Csm secondo cui chi si candida per un incarico politico non può tornare a fare il Pm, deroga che il plenum ha ritenuto preferibile alla legge sul sovrannumero, visto che al tribunale di Aosta Ingroia sarebbe in sovrannumero, mentre in Procura c'è un posto disponibile. Aosta è l'unica circoscrizione in cui Ingroia - che ha preso parte alle elezioni di febbraio come leader di "Rivoluzione civile" - non si sia candidato alle ultime elezioni Politiche di fine febbraio e quindi l'unica in cui può riprendere la sua attività di magistrato.

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