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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2013 alle ore 10:13.

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Francesco Schettino (Ansa)Francesco Schettino (Ansa)

Il sequestro di una nave e di quote azionarie di Costa Crociere. È la richiesta dei legali di un centinaio di persone che erano a bordo della Concordia la notte del naufragio all'Isola del Giglio, il 13 gennaio 2012. «Abbiamo depositato in Procura - spiega l'avvocato Massimiliano Gabrieli, che fa parte di un pool di 30 studi legali che rappresentano un centinaio di passeggeri - una richiesta di estensione delle indagini nei confronti di Costa perché il patteggiamento non ha chiuso la vicenda. Abbiamo chiesto un milione di risarcimento danni per ciascun passeggero e chiederemo il sequestro di una nave o di quote azionarie». È una delle richieste avanzate questa mattina nell'ambito dell'udienza preliminare sul naugragio della Costa Concordia che si sta svolgendo, per l'occasione, all'interno del Teatro Moderno di Grosseto. Una giornata particolarmente attesa, che si è aperta alle 9,45 con l'arrivo del comandante, Francesco Schettino, imputato numero uno per la strage che é costata la vita a 32 persone. Tra le altre richieste anche l'amministrazione dell'Isola del Giglio che, «nell'interesse dei cittadini, formalizza la costituzione del danno civile che al momento é stato quantificato nella cifra di 80 milioni di euro», spiega l'avvocato Alessandro Maria Lecci, legale dell'Isola del Giglio insieme allo Studio Pavia-Ansaldo. Il Codacons e l'Associazione Utenti del Trasporto Aereo Marittimo e Ferroviario, invece, hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo. Una richiesta «finalizzata al risarcimento di tutti i danni che i due enti hanno direttamente subito a causa delle condotte tenute sia dagli imputati sia dalla Costa Crociere e dal Gruppo Carnival». Fra le trecento le richieste di costituzione parte civile avanzate, anche la compagnia Costa. «A parte le vittime, Costa é quella che ha subito i danni maggiori» ha sottolineato l'avvocato della compagnia, Marco De Luca. «Abbiamo perso - ha concluso De Luca - una nave da 500 milioni. Chi commette un reato li deve risarcire».

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