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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2013 alle ore 16:23.

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Ore 17,28. Bene M5S, ma distingua piazza e Parlamento
«Apprezzo l'impegno con cui» il M5s «ha mostrato di volersi impegnare alla Camera e al Senato, guadagnandovi il peso e l'influenza che gli spetta: quella è la strada di una feconda, anche se aspra, dialettica democratica e non quella, avventurosa e deviante, della contrapposizione tra piazza e Parlamento», ha detto Giorgio Napolitano.

Ore 17,21. Dopo le proposte dei saggi, passare a fatti concreti
Quelli dei saggi sono «documenti di cui non si può negare, se non per gusto di polemica intellettuale, la serietà e concretezza», ha detto il presidente della Repubblica in un poassaggio del suo discorso. «Se poi si ritiene- aggiunge- che molte delle indicazioni contenute in quei testi fossero già acquisite, vuol dire che é tempo di passare, in sede politica, ai fatti; se si nota che, specie in materia istituzionale, sono state lasciate aperte diverse opzioni su vari temi, vuol dire che é tempo di fare delle scelte conclusive. E si può, naturalmente, andare anche oltre, se si vuole, con il contributo di tutti».

Ore 17,18, Attenzione a tensioni fra i diversi poteri dello Stato
«Occorre grande attenzione di fronte a esigenze di tutela della libertà e della sicurezza da nuove articolazioni criminali e da nuove pulsioni eversive, e anche di fronte a fenomeni di tensione e disordine nei rapporti tra diversi poteri dello Stato e diverse istituzioni costituzionalmente rilevanti», ha detto Napolitano.

Ore 17,15. Sforzi vanificati dalla sordità delle forze politiche
Sulle riforme, «ho speso tutti i possibili sforzi di persuasione, vanificati dalla sordità di
forze politiche che pure mi hanno ora chiamato ad assumere un ulteriore carico di responsabilità per far uscire le istituzioni da uno stallo fatale. Ma ho il dovere di essere franco : se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese» ha detto Giorgio Napolitano. «Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana.

Ore 17.14. Imperdonabile la mancata riforma della legge elettorale
«Imperdonabile resta la mancata riforma della legge elettorale del 2005. Ancora pochi giorni fa, il Presidente Gallo ha dovuto ricordare come sia rimasta ignorata la raccomandazione della Corte Costituzionale a rivedere in particolare la norma
relativa all'attribuzione di un premio di maggioranza senza che sia raggiunta una soglia minima di voti o di seggi», ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso di investitura.

Ore 17,12. Forze politiche sterili e minimaliste
"Convenienze, tatticismi e strumentalismi". Ecco, per Giorgio Napolitano "che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento".

Ore 17,11. Sono qui a causa di guasti, chiusure e irresponsabilità
«È a questa prova che non mi sono sottratto. Ma sapendo che quanto é accaduto qui ne giorni scorsi ha rappresentato il punto di arrivo di una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e di irresponsabilità», ha detto il presidente della Repubblica di fronte alle Camere in seduta comune, dopo il giuramento.

Ore 17,08.Napolitano: non prevedevo di essere rieletto
«Come voi tutti sapete, non prevedevo di tornare in quest'aula per pronunciare un nuovo giuramento e messaggio da Presidente della Repubblica», ha detto Napolitano in un passaggio del suo intervento.

Ore 17,03. Napolitano: grato per il largo suffragio
«Lasciatemi innanzitutto esprimere - insieme con un omaggio che in me viene da molto lontano alle istituzioni che voi rappresentate - la gratitudine che vi debbo per avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica», ha detto Giorgio Napolitano nel suo discorso di insediamento.

Ore 17,02. Napolitano ha giurato fedeltà alla Republica
«Giuro di essere fedele alla Repubblica e rispettarne la Costituzione»: con queste parole Giorgio Napolitano, visibilmente commosso, ha giurato per il suo secondo mandato. Napolitano ha ringraziato per l'applauso scrosciante. Gli unici che non hanno applaudito sono stati i grillini.

Ore 17,00. Napolitano accolto da un grande applauso in aula

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