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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2013 alle ore 13:42.
E' l'apertura del sito del Financial Times: "Letta richiede di allentare le politiche d'austerità". La prospettiva di un nuovo governo in Italia spinge i mercati al rialzo ed è ben vista dalla stampa internazionale, anche se molti commentatori dubitano che questo governo duri a lungo.
L'Italia – scrive Guy Dinmore del Financial Times - ha fatto un "passo importante" per porre fine a mesi di stallo con la nomina di Enrico Letta, un politico "veterano" che "non ha perso tempo" nel chiedere di allentare le politiche di austerità preferite da Berlino e Bruxelles. Delineando un programma di riforme istituzionali e di misure per creare occupazione, Letta ha mandato "un forte messaggio" a Berlino e Bruxelles sulla necessità di un cambiamento di direzione nell'eurozona.
Ma Letta "avrà bisogno di tutte le sue capacità diplomatiche" per negoziare la composizione del prossimo governo, dopo che il Pdl di Silvio Berlusconi ha avanzato richieste di tagli e riduzioni delle tasse che l'Italia con oltre 2mila miliardi di debito pubblico "non può affrontare facilmente".
Le chances di successo di Letta, nota il Ft, dipendono molto dall'autorità che gli deriva dall'essere stato nominato da Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica è emerso come "il più potente politico italiano", estendendo i suoi poteri costituzionali ai limiti di quello che i commentatori hanno definito un temporaneo passaggio da un sistema parlamentare a uno presidenziale.
Un blog sul Financial Times si domanda se la "bolla" di Beppe Grillo stia scoppiando. Il voto in Friuli Venezia Giulia ha sferrato "un grosso colpo" al Movimento Cinque Stelle. Grillo spera che sia solo un piccolo intoppo sulla via del potere. "Altri lo vedono come il primo segno che la bolla di Grillo sta scoppiando". "Ci vorrà un test più grande del Friuli per capire chi ha ragione".
La Bbc osserva che il "mite" Letta dovrà cercare di formare un ampio governo di coalizione con i partner più difficili. "Un matrimonio forzato che potrebbe non durare a lungo", nota il corrispondente Alan Johnston. Il Pd si dovrà alleare con i suoi "acerrimi rivali" guidati da Berlusconi e alcuni sostenitori del Pd potrebbero "non digerire" questa prospettiva.
Ma Letta – aggiunge Johnston - spera che una volta formato il governo, le sue diversissime componenti si rendano conto che devono mettersi a fare riforme significative o "rischiare di essere severamente puniti alle prossime elezioni".
L'Economist prevede che anche se Letta riuscirà a mettere insieme una coalizione di governo, gli italiani dovranno probabilmente tornare alle urne presto "data la nota instabilità della politica italiana". Letta è "dignitoso" e "piuttosto ragguardevole", ma le performance passate indicano che "non durerà a lungo".
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