Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2013 alle ore 14:55.

My24

Domani il governo riferisce alla Camera
Giuseppe Giangrande e Francesco Negri sono i due carabinieri colpiti nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi provocata da Preiti, il 49enne di Rosarno residente ad Alessandria. Il primo è brigadiere, ha 50 anni ed è vedovo da due mesi, mentre il secondo ha 30 anni ed è carabiniere scelto. Per quanto riguarda Giangrande, il proiettile (estratto) ha leso la colonna vertebrale, secondo quanto riportato nel primo bollettino medico. L'uomo è stato sottoposto ieri a un delicato intervento neurochirurgico eseguito da una equipe dell'Umberto I.

Il leader di M5s Beppe Grillo: solidarietà alle forze dell'ordine
Monta la polemica politica. «Bisogna stigmatizzare l'estrema sinistra che ha preso il pretesto del gesto di un uomo disperato per lanciare accuse deliranti alla politica e ai politici - ha detto il presidente del Pdl Silvio Berlusconi -. Quando si gioca con il fuoco parlando di assalto alle istituzioni e quando si inveisce contro tutti e tutto si incita all'odio e succedono cose come queste».

«E ci stanno provando a dare la colpa al M5S - ha scritto sul blog il leader di M5s Beppe Grillo -. Gli sciacalli sono in opera anche se un po' di vergogna ce l'hanno, la Lega sono anni che dice "imbracceremo i fucili" e stronzate varie seminando l'odio tra il Nord e il Sud Italia». «Gasparri: quel dito medio ce lo siamo dimenticati? L'arroganza che hanno dopo averci portato a questa catastrofe e ora - si legge ancora - vorrebbero dare la colpa al M5S? Stanno sbagliando ancora: noi siamo un movimento pacifico e li manderemo a casa con la democrazia. Ieri sera su La7 Telese ha avuto l'idea di far vedere il comizio di Beppe dove dava le coordinate del parlamento, si vede - è la conclusione del post - che non capisce il senso delle cose. Solidarietà a tutte le forze dell'ordine».

Preiti disperato: che cosa ho fatto?
Domani pomeriggio il governo riferirà in aula alla Camera sulla sparatoria di ieri. «Cosa ho fatto?. Non lo so. Non so spiegare», continuerebbe a ripetere agli agenti penitenziari che lo sorvegliano Preiti, da ieri sera si trova nel carcere di Rebibbia, in isolamento, sorvegliato con una telecamere. «È molto depresso, piange in continuazione e gli agenti penitenziari lo sorvegliano a vista ventiquattrore su 24 - spiega l'avvocato -. È certamente pentito per quello che ha fatto. Ha chiesto le condizioni di salute dei carabinieri. Non riesce a rendersi conto della gravità di quanto ha fatto».

Acquisiti i filmati alle telecamere e tabulati telefonici
La procura di Roma potrebbe non chiedere la perizia psichiatrica per Preiti, che é accusato di tentato omicidio, detenzione, porto e uso di arma clandestina, con l'aggravante di aver commesso il fatto contro persone incaricate di pubblico servizio. Agli atti dell'inchiesta gli investigatori hanno acquisito i filmati delle telecamere dislocate tra l'albergo vicino alla stazione Termini dove alloggiava Preiti e piazza Montecitorio nonché i tabulati delle telefonate partite dall'apparecchio di Preiti. Anche se al momento non sembrano esserci dubbi la Procura di Roma ha disposto ulteriori verifiche per accertare definitivamente se l'attentatore prima di giungere davanti a palazzo Chigi abbia incontrato qualcuno. Indagini poi sono in corso a Pretosa in provincia di Alessandria e a Rosarno (Reggio Calabria) per raccogliere ulteriore materiale che possa aiutare a inquadrare meglio la figura di Preiti.

Il ferito: troppo pericoloso rispondere al fuoco
L'altro carabiniere ferito Francesco Negri, ricoverato presso il reparto di ortopedia e traumatologia dell'ospedale San Giovanni di Roma dove gli è stata diagnosticata una frattura a una gamba, è stato operatoper dinsinfettare la ferita; nei prossimi giorno dovrà subire un secondo intervento per ricomporre la frattura. «Abbiamo fatto in modo di non usare le armi - ha ricordato Negri in un'intervista telefonica a Sky Tg24 -, date le circostanze. Anche se l'avevamo appena chiusa, in piazza Montecitorio c'erano tanti turisti e passanti, rispondere al fuoco sarebbe stato molto pericoloso».

L'obiettivo di Preiti erano i politici
Sia Giangrande che Negri sono in forza al sesto reggimento mobile del battaglione Toscana dei carabinieri. Entrambi erano di turno ieri mattina in piazza Colonna (antistante Palazzo Chigi). Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, Luigi Preiti è arrivato da piazza Montecitorio in direzione di piazza Colonna e ha sparato contro i due carabinieri davanti alla camionetta ferma all'angolo di palazzo Wedekind, che ospita la sede del quotidiano «Il Tempo». Luigi Preiti, ricoverato al San Giovanni, ha confessato al pm di Roma, Pierfilippo Laviani che il suo vero obiettivo erano i politici. Nell'impossibilità di raggiungerli, visto che i carabinieri stavano transennando la piazza, avrebbe estratto all'improvviso la pistola e sparato proprio all'indirizzo dei due militari, provocando un fuggi fuggi tra la folla spaventata che passeggiava nella zona. In base alle prime ricostruzioni investigative, Preiti avrebbe sparato per uccidere: l'uomo, infatti, ha puntato la pistola ad altezza d'uomo contro i carabinieri esplodendo sei colpi in successione.

Vedovo da due mesi
Il brigadiere, Giuseppe Giangrande, è nato a Monreale (Palermo) e vive a Prato da anni. È vedovo da due mesi. Ha una figlia di 23 anni, che è giunta da poco al policlinico Umberto I. È in servizio al Sesto battaglione carabinieri Toscana, con sede a Firenze, dal 2009, dopo un'esperienza nel radiomobile di Prato.

Shopping24

Dai nostri archivi