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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 18:28.

«Ogni Paese deve fare i propri compiti» per uscire dalla crisi e «l'Italia ha già compiuto un pezzo di strada». Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel nella conferenza stampa con il premier Enrico Letta arrivato nel pomeriggio a Berlino. Il viaggio nella capitale tedesca è il debutto internazionale del presidente del Consiglio: un mini-tour, intrapreso appena incassata la fiducia delle Camere, che porta subito la strategia del neopremier - coniugare risanamento e crescita - a confrontarsi con la Germania, paladina del rigore.
Un patto per la crescita
«Prendiamo l'impegno del mantenimento dei conti pubblici a posto. Noi abbiamo fatto la nostra parte», ha sottolineato il premier italiano, ammettendo l'importanza di tenere in ordine le finanze ma aggiungendo che «l'Europa deve mettere in atto politiche per la crescita». «Per noi in Germania la crescita e il consolidamento di bilancio non sono contrapposti, non sono separati, ma viaggiano insieme, sono due facce della stessa medaglia», ha ribattuto la Merkel, che tuttavia ha fatto anche qualche concessione alle istanze italiane: «Abbiamo deciso un patto di bilancio, e dobbiamo mantenere l'impegno - ha detto - ma serve anche un patto per la crescita». Il cancelliere ha poi sottolineato come la lotta alla disoccupazione - emergenza che Letta ha evidenziato - sia un tema centrale e come «un'ottima collaborazione politica possa rafforzare la situazione economica».
Il nodo dell'Imu
Nelle prime linee del programma economico esposte alle Camere il presidente del Consiglio italiano aveva chiarito che il governo intende introdurre un alleggerimento fiscale, a cominciare dall'Imu 2013, la cui prima rata, in scadenza a giugno, è stata congelata. Ipotesi che ha sollevato interrogativi sulle risorse necessarie per attuare il provvedimento: «Il tema dell'applicazione di forme e modi con cui troveremo le risorse è un fatto di casa nostra - ha risposto Letta a chi gli chiedeva chiarimenti in questo senso - non ho da spiegarlo a nessuno. Non sono qui a giustificarmi per scelte interne».
Un Governo «fortemente europeista»
Letta ha poi sottolineato che «l'unico grande obiettivo» del governo italiano «è far capire che la grande crisi che da cinque anni stiamo vivendo non ha trovato soluzioni sufficienti perché non c'é stata abbastanza Europa. È l'obiettivo che raggiungeremo attraverso una forte intesa tra Germania e Italia, perché l'Europa ha sempre raggiunto grandi risultati quando Germania e Italia hanno fatto sì che questi risultati si raggiungessero». Perciò il governo italiano sarà «fortemente europeista», ha proseguito il premier italiano, perché il 2013 e il 2014, quando l'Italia avrà la presidenza dell'Ue, sia un periodo in cui «l'Europa finalmente riesca a raggiungere l'unione bancaria, economica, fiscale e politica».
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