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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2013 alle ore 08:34.

Genova in lutto per ricordare le sette vittime dell'incidente avvenuto martedì sera presso il molo Giano. Alle 11 le sirene di tutte le imbarcazioni in porto hanno suonato all'unisono, in città i negozi hanno abbassato le saracinesche per 15 minuti. Grida di contestazione si sono levate in piazza Matteotti durante la commemorazione delle vittime. Dopo il minuto di silenzio, alcuni operatori portuali hanno interrotto gli interventi delle autorità e dei sindacati: «Li avete sacrificati per la produttività». «Noi ci siamo fermati per rispetto nei confronti delle vittime - hanno aggiunto i lavoratori saliti sul palco - mentre i sindacati volevano che noi riprendessimo il lavoro già ieri a mezzogiorno. Non si può lavorare mentre i sommozzatori tirano su i cadaveri».
Intanto sono in lieve miglioramento le condizioni dei quattro feriti nell'incidente, mentre proseguono le ricerche dei due dispersi. Al lavoro per recuperare Francesco Cetrola e Giovanni Iacoviello ci sono i sommozzatori di vigili del fuoco, carabineri, della guardia di finanza, guardia costiera e marina militare. È in azione anche un ragno, un mezzo meccanico utilizzato per spostare le macerie e agevolare le ricerche sott'acqua. L'ipotesi più accreditata è infatti che, al momento del crollo, i due dispersi si trovassero nella parte apicale della torre, composta da grandi lastre di vetro, sede della centrale operativa della Guardia costiera e centro di monitoraggio del traffico navale. Le operazioni sono quindi particolarmente complesse, perché è necessario rimuovere i detriti e tutti gli arredi che si trovavano all'interno della struttura per potervi accedere.
Si cerca anche di capire cosa sia realmente accaduto: l'inchiesta aperta dal capo della procura di Genova, Michele Di Lecce, è per omicidio colposo plurimo e, in attesa dell'analisi della scatola nera della nave, vede indagato il comandante della Jolly Nero e il pilota che si trovava in plancia con lui. I due potrebbero essere accusati anche di attentato alla sicurezza dei trasporti. Il pm, Walter Cotugno, che ha effettuato un sopralluogo, ha sentito una ventina di persone. Si indaga per capire se sia vero che, durante la manovra, i motori della Jolly Nero siano andati in avaria e che la mancanza di propulsione abbia causato l'impossibilità di gestire la nave.Sono proseguite per tutta la notte anche con l'ausilio di un microrobot sottomarino le ricerche delle due persone che ancora mancano all'appello in seguito al grave incidente al porto di Genova, il maresciallo di Guardia Costiera Francesco Cetrola, 38 anni, e il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni.
È stato ormai accertato che si trovavano nella torre piloti al momento del crollo. I loro corpi sono quasi certamente sul fondo del porto nella zona del molo Giano, sotto i lastroni di vetro caduti dalla torre. Crollati sul fondo, sepolti dalle macerie, questi lastroni rendono particolarmente difficile il lavoro dei soccorritori.
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