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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2013 alle ore 11:21.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul congelamento della rata Imu di giugno sulla prima casa e sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Banco di prova per il premier Enrico Letta, dopo una vigilia tesa per il primo Consiglio dei ministri operativo del suo governo. Il Consiglio dei ministri ha varato le decisioni su Imu e Cig, accanto agli annunciati tagli agli stipendi dei ministri-parlamentari e al rinvio della scadenza dei contratti dei precari della pubblica amministrazione da luglio a 31 dicembre 2013. «Come primo intervento viene sospesa la rata Imu che le famiglie dovevano pagare e non dovranno più pagare a giugno», ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine del Cdm, confermando che entro il 31 agosto governo e maggioranza faranno la riforma dell'Imu.

Fiducioso che l'Unione europea coglierà gli sforzi dell'Italia
«Sono fiducioso che l'Unione europea coglierà gli sforzi che l'Italia sta facendo per rimanere virtuosa», ha detto il premier, Enrico Letta, al termine del Cdm. Il decreto varato oggi «ci da 100 giorni di tempo per articolare la riforma dell'Imu che è fondamentale perchè c'è bisogno di fiducia e di calo della pressione fiscale». Per Letta «c'è bisogno di fiducia e di far calare la pressione fiscale, ma serve anche uno stimolo all'economia reale» a partire dal mercato dell'edilizia che «è crollato» ma che è anche «un volano fondamentale».

Dentro fabbricati rurali e terreni. Fuori gli immobili di pregio
La sospensione dell'acconto Imu di giugno per la prima casa varrà per le abitazioni principali con le pertinenze, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, per gli alloggi Iacp regolarmente assegnati, per i terreni e i fabbricati rurali. Fuori dalla sospensione, invece, gli immobili di pregio, dunque ville, castelli e anche gli immobili signorili. «Dentro il testo c'è un'attenzione molto forte alle imprese perchè si indica fra le priorità» della riforma dell'Imu «la previsione di forme di deducibilità dell'imposta pagata sugli immobili» per attività produttive, ha detto il premier Enrico Letta nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm.

Saccomanni: decreto non altera i saldi
Il decreto Imu-Cig approvato oggi dal Consiglio dei ministri non altera i saldi e «consentirà di guardare con ottimismo alla chiusura della procedura di disavanzo eccessivo», ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, spiegando che sarà «un'ulteriore occasione per aprire nuovi spazi di erogazione all'economia».

Entro agosto riforma di tutte le tasse sul mattone
Entro la fine di agosto, poi, il Governo dovrà riformare tutte le tasse sul mattone, altrimenti tutti i contribuenti dovranno pagare l'Imu sospesa a giugno entro il 16 settembre 2013. La riforma della tassazione degli immobili potrebbe far nascere la service tax, un'imposta unica che unirebbe Imu e Tares.

Un miliardo per il rifinanziamento della Cig

Un miliardo per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Il provvedimento approvato dal Cdm «consente di avviccinare il fabbisogno» per il 2013, ha sottolineato il premier Letta. Nella bozza di decreto inizialmente c'erano solo 496 milioni: 250 milioni dal Fondo sociale per l'occupazione e la formazione e altri 246 milioni versati dall'Inps. Poi durante la riunione di governo la cifra è salita a un miliardo di euro.

Si riparte con in contratti di solidarietà
Nel decreto varato oggi ci sono «passaggi molto importanti, come la norma che fa ripartire la logica dei contratti di solidarietà, altro strumento importante per venire incontro a lavoratori e imprese», ha sottolineato il premier, Enrico Letta al termine del Cdm.

Contratti dei precari rinviati al 31 dicembre 2013
Letta ha anche annunciato che il governo ha rinviato la scadenza dei contratti dei precari della pubblica amministrazione da luglio 2013 al 31 dicembre 2013. «La scadenza al 31 luglio 2013 avrebbe rappresentato per moltissimi lavoratori un'oggettiva e molto forte difficoltà», ha detto Letta.

Riduzione dei costi della politica: taglio agli stipendi dei ministri e sottosegretari parlamentari
«Il nostro primo atto è la riduzione dei costi della politica», ha detto il premier Enrico Letta, ricordando la misura adottata dall'Esecutivo, annunciata negli scorsi giorni, che taglia gli stipendi dei ministri e sottosegretari parlamentari.

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