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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2013 alle ore 20:47.

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Flavio Tosi e Matteo Salvini sono i due nuovi vice segretari della Lega Nord. Le nomine sono state ufficializzate al termine del consiglio federale del Carroccio e sono effettive da subito. Saranno loro due di fatto a contendersi la guida del movimento nel congresso che, secondo la proposta di Roberto Maroni, dovrebbe svolgersi nella prossima primavera, anche se il mandato del segretario federale scade un anno dopo, a giugno del 2015. Il leader Lumbard non ha escluso esplicitamente una sua candidatura, ma ha sottolineato che il Carroccio ha bisogno di un ricambio. Tosi e Salvini sostituiscono i tre precedenti vice, il lombardo Giacomo Stucchi, il veneto Federico Caner e la piemontese Elena Maccanti.

Si avvia così per la Lega una fase nuova dopo i conflitti interni, le esplusioni, gli scandali. E per voltare davvero pagina dal 2013, ha annunciato Roberto Maroni, il Carroccio intende rinunciare al finanziamento pubblico ai partiti e ai rimborsi elettorali, puntando a un assetto organizzativo in grado di autofinanziarsi. Per questo è stata decisa «una valutazione della struttura» sul territorio, in modo da adottare una «serie di misure» basate sul «principio dell'autofinanziamento». Il Carroccio in sostanza dice di non volere soldi da nessuno, né imprese, né società, ma soltanto dai militanti e dalle feste di partito. «Siamo l'unico movimento politico che può fare un'operazione di questo genere», sostiene Maroni, «i grillini parlano tanto ma poi si fermano lì».

Le nomine di Tosi e di Salvini, Maroni le ha volute «per rafforzare l'azione sul territorio». I due, rispettivamente già segretari del Veneto e della Lombardia, ora avranno «la responsabilità della gestione della Lega accanto al segretario federale». Il leader del Carroccio li ha definiti «due che valgono, su cui voglio investire, leali al 100%, due leghisti doc», «sono giovani e hanno la capacità di guidare la Lega». E a chi gli chiedeva se i Lumbard siano pronti per un segretario veneto ha risposto che «la Lega è pronta a tutto». Tra le novità c'è anche la costituzione, prevista dallo statuto, di un comitato esecutivo con «tutti i poteri tranne quelli su bilancio e nomine». Ne fanno parte lo stesso Maroni, Umberto Bossi, Roberto Calderoli e i segretari nazionali-regionali.

Maroni è convinto che nella prossima primavera si terranno le elezioni politiche, oltre alle amministrative e alle europee. E prevede un maxi election day.
Il consiglio federale ha approvato il bilancio 2012 che per il via libera definitivo deve passare al vaglio del collegio sindacale e della società di revisione. È «una bozza di bilancio molto severa nella prospettiva di avere zero finanziamento pubblico e zero rimborsi dal prossimo anno», ha detto il segretario federale. Che ha anche annunciato i dati della raccolta firme - «più di centomila» - contro lo Ius soli e per mantenere il reato di clandestinità. L'iniziativa sarà replicata il prossimo week end «per superare le 300mila firme, da portare poi a Roma».

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