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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2013 alle ore 11:25.

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E' stata fissata al prossimo 31 maggio la requisitoria con cui i pm Sangermano e Forno chiederanno la condanna di Fede, Minetti e Mora imputati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile. Gli imputati faranno dichiarazioni in aula dopo gli interventi dei pm. Oggi l'istruttoria dibattimentale è finita con la deposizione di Ruby che e' iniziata questa mattina alle 11 e si e' conclusa con alcune domande dei legali della difesa in merito ai frequenti contatti telefonici tra lei ed Emilio fede nell'aprile del 2010. Alla domanda del pm Antonio Sangermano, che le chiedeva il motivo di queste telefonate, Ruby ha risposto: ''non mi ricordo''.

La difesa della Minetti vuole annullare la deposizione di Ruby. I giudizi respingono la richiesta
La testimonianza resa da Ruby-Karima é legittima e non può essere considerata nulla. Lo hanno deciso i giudici respingendo la richiesta di nullità avanzata dai difensori di Nicole Minetti nei confronti delle dichiarazioni di Ruby. L'avvocato Pasquale Pantano aveva denunciato l'eccessiva presenza di omissis nei verbali dell'inchiesta, arrivando a sostenere che in questo modo sarebbe impedito il diritto di difesa.

Non ricordo, non so
Ha riempito la sua testimonianza di moltissimi "non ricordo" e "non so" Ruby, nel passaggio delle deposizione rispondendo alle domande del pm di Milano Antonio Sangermano. Il pm, ad esempio, le ha contestato di aver lasciato un numero inesistente all'agenzia di Lele Mora e le ha chiesto quale fosse il motivo. La ragazza ha risposto: "non ricordo". E alla domanda "Ha dormito ad Arcore da sola, senza altre ragazze, il 9 marzo 2010?" lei ha risposto con un altro "non ricordo". Ha dunque di nuovo ribadito di non avere mai avuto rapporti sessuali a pagamento. «Per quale motivo la Conceicao aveva memorizzato il suo nome con Ruby troia?», ha domandato Sangermano. «Non lo so. Bisognerebbe chiederlo a lei», ha risposto la ragazza.

Coincidenze
«Coincidenze». Così Ruby spiega la circostanza per cui le dichiarazioni da lei rese durante le indagini, nell'agosto 2010, coincidano coi racconti sulle serate nella residenza di Silvio Berlusconi fatti oltre due anni dopo da altre ragazze.

La lista delle falsità
Il pm chiede a Ruby spiegazioni su un biglietto trovato in casa dove erano indicate cifre e persone: « 70.00 conservati da Di Noia, 170mila conservati da Spinelli, 4,5 milioni da Berlusconi». La sua risposta è mi vantavo di questi soldi di fronte alle amiche, ma non li ho mai ricevuti. I 7 mila euro scippati a Ruby nel maggio 2010 provenivano invece «dalle buste che ci dava il presidente Berlusconi quando andavamo alle serate» per un totale di circa 30mila euro.
I cinque verbali resi tra luglio e agosto 2010 ai pm di Milano sono invece "una cavolata". Ruby ha utilizzato questa parola (insieme a molti sinonimi falsità, panzanate, fandonie) nel rispondere alle domande e soprattutto alle contestazioni: «Prima avevo raccontato le cavolate e mi dispiace di averlo fatto. Oggi sono qui per dire la verità».

Il bagno in piscina
Ruby, nel corso della sua testimonianza, ha raccontato, come aveva già fatto in un verbale dell'estate 2010, di un bagno in piscina ad Arcore, ma mentre nel verbale aveva parlato di "ragazze nude" e di un "bagno collettivo", oggi ha spiegato che "io e le altre ragazze eravamo in costume, mentre il presidente era su un divano e sugli schermi c'era la partita".

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