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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 13:44.

Il benessere ci «anestetizza, ci fa pigri e egoisti». Il «provvisorio» ci fa spaventare di fronte alle cose definitive. Benessere e provvisorio, afferma il Papa, sono cose che possono allontanare da Dio, sono «ricchezze» che, come il giovane ricco del Vangelo, impediscono di seguire fino in fondo Gesù. E le ricchezze non sono solo quelle materiali: papa Francesco invita ciascuno a cercare di capire quale sia la ricchezza che
lo tiene lontano da Gesù. Non si fa il prete a tempo, non ci si sposa a tempo, non si è missionari a tempo, osserva Papa Francesco.

Le ricchezze sono un impedimento verso il Regno di Dio
Il Pontefice ha sviluppato questa riflessione nella messa a Santa Marta, cui oggi hanno partecipato collaboratori del Pontificio consiglio degli operatori sanitari e dei Servizi economici del Governatorato. Stralci dell'omelia papale sono diffusi dalla Radiovaticana. «Le ricchezze - ha constatato papa Bergoglio - sono un impedimento» che «non fa facile il cammino verso il Regno di Dio» e «ognuno di noi ha le sue ricchezze», c'è sempre una ricchezza che ci «impedisce di andare vicino a Gesù». E questa va cercata. Tutti, ha proseguito, «dobbiamo fare un esame di coscienza su quali sono le nostre ricchezze, perchè ci impediscono di avvicinare Gesù nella strada della vita».

La cultura del benessere ci fa pigri
Il Papa si è quindi riferito a due «ricchezze culturali»: innanzitutto la «cultura del benessere, che ci fa poco coraggiosi, ci fa pigri, ci fa anche egoisti». Il benessere «ci anestetizza, è un'anestesia». «'No, no, più di un figlio no, perchè non possiamo fare le vacanze, non possiamo andare qua, non possiamo comprare la casa'. Sta bene seguire il Signore, - ha commentato il Papa - ma fino a un certo punto» e il benessere ci spoglia del 'coraggio forte per andare vicino a Gesù».

Il fascino del provvisorio
Altro impedimento: «il fascino del provvisorio». Siamo «innamorati del provvisorio», ha detto papa Francesco, e le «proposte definitive» che ci fa Gesù, «non ci piacciono», «perchè abbiamo paura del tempo di Dio» che è definitivo. «Lui - ha commentato il Papa - è il Signore del tempo, noi siamo i signori del momento. Perchè? Perchè nel momento siamo padroni: fino qui io seguo il Signore, poi vedrò». Ho sentito «di uno che voleva diventare prete, ma per dieci anni, non di più ... Quante coppie, quante coppie si sposano, senza dirlo, ma nel cuore: 'fin che dura l'amore e poi vediamo...' Il fascino del provvisorio: questa è una ricchezza. Dobbiamo diventare padroni del tempo, facciamo piccolo il tempo al momento. Queste due ricchezze sono quelle che in questo momento ci impediscono di andare avanti. Io penso a tanti, tanti uomini e donne che hanno lasciato la propria terra per andare come missionari per tutta la vita: quello è il definitivo». Ma anche, ha detto, penso a tanti uomini e donne che «hanno lasciato la propria casa per fare un matrimonio per tutta la vita"; quello è "seguire Gesù da vicino! È il definitivo».

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