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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 06:37.

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A CURA DI
Francesca Barbieri
Valentina Melis
Giovanni Parente
Rosalba Reggio
Riapre il cantiere delle semplificazioni. Dal fisco al lavoro passando per le imprese, già nei prossimi giorni potrebbero arrivare misure per alleggerire il carico della burocrazia su cittadini e sistema economico. Un cantiere su cui lavorerà il Governo in vista di un possibile decreto a giugno, anche dopo il pressing delle categorie su questo versante (giovedì scorso Confindustria ha presentato nuove proposte di semplificazione). Ma si profila anche un restyling per via amministrativa. È molto vicino al traguardo un primo pacchetto di semplificazioni tra le voci (inizialmente erano 108, poi diventate 130) su cui l'agenzia delle Entrate ha avviato nei mesi scorsi una consultazione con le associazioni di categoria.
Doppia mossa
Le modifiche più probabili a stretto giro riguarderanno adempimenti che dovrebbero confluire dentro la dichiarazione dei redditi. È il caso delle comunicazioni dei dati di contabilità di imprese e professionisti rilevanti per gli studi di settore: dal prossimo anno viaggeranno insieme a Unico, evitando anche una duplicazione rispetto ad altre informazioni fornite. Così come la dichiarazione dei redditi dovrebbe ospitare un campo per confermare la scelta della modalità di calcolo del l'Irap secondo le regole adottate dalle società di capitali o del regime di trasparenza per i soci. Adesso serve una comunicazione preventiva, in futuro si potrà procedere direttamente e poi esprimere l'opzione in Unico. Un altro cambiamento si profila sull'iscrizione al registro Vies, necessaria alle partite Iva per operare in ambito comunitario. L'ipotesi più concreta al momento potrebbe essere quella di un'iscrizione automatica, lasciando poi al Fisco il controllo successivo dei requisiti e l'eventuale cancellazione se non dovessero essere stati rispettati.
A questo pacchetto potrebbe aggiungersi una seconda tranche di semplificazioni. In campo c'è una revisione delle comunicazioni anti-evasione introdotte negli ultimi anni. Da quella sulle operazioni nei Paesi ritenuti paradisi fiscali (con un innalzamento della soglia dagli attuali 500 a mille euro), alla trasmissione dell'elenco dei beni ai soci che potrebbe essere unita a Unico o ancora all'accorpamento di Intrastat in un solo invio. Modifiche che, però, richiedono approfondimenti e in alcuni casi "ritocchi" legislativi.
L'occupazione
Via legislativa che sarà molto probabilmente percorsa dal Governo per arrivare a una «forte operazione di semplificazione sugli aspetti formali non sostanziali per le imprese sul lavoro e la previdenza», come evidenziato dal ministro Enrico Giovannini nei giorni scorsi al Senato. Un costo per le imprese, stimato in 5 miliardi l'anno, che si tenterà di ridurre, con «un'operazione forte» condotta dal sottosegretario delegato Jole Santelli: «Il punto di partenza è semplificare gli oneri formali per evitare inutili passaggi e duplicazioni. Le aree di intervento riguardano, in primis, la tutela e sicurezza del lavoro, le comunicazioni all'Inps e quelle sui contratti». In settimana «incontreremo parti sociali ed esperti di settore - aggiunge Santelli - e a inizio giugno presenteremo una bozza con i primi interventi».

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