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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2013 alle ore 10:34.

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La statuetta usata per ricostruzione sociologica
«Si è discusso della presenza della statuetta lignea in questa serata. La statuetta non c'entra nulla con questo processo ma con la ricostruzione sociologica e morale che la Procura vuole fare della vita di Berlusconi».Ghedini si riferisce della testimonianza di alcune pentite del bunga bunga che avevano parlato di una statua di Priapo fatta girare a una cena e con la quale le ragazze mimavano rapporti orali. Per l'avvocato la circostanza è esclusa nel capo di imputazione e poi è stata raccontata da testi di cui il legale ha messo in dubbio l'attendibilità e smentita dai testimoni della difesa tra cui l'europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli e la parlamentare del Pdl Maria Rosaria Rossi.

"Se dobbiamo cercare una verità processuale, noi dovremmo evitare di far sì che si utilizzi quella metodica per cui l'uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce sia vero: è una bella frase di Francis Bacon: spero che questo non accada, anche se non sono ottimista dato che siamo qui a Milano dove non ho avuto successi processuali". Così l'avvocato Niccolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi, ha concluso intorno alle 18.30, dopo circa sette ore, la sua arringa fiume al processo Ruby in corso al Tribunale di Milano. "Mio padre, che era più bravo di me, diceva spesso 'spes ultima dea' - ha proseguito il legale - e ricordava il mito di Pandora, con Esopo che diceva che dal vaso uscivano tutte le cose buone ed Esiodo che diceva che ne uscivano tutti i mali, e questa è un po' la differenza che c'é tra la posizione della Procura e quella della difesa, che sostiene che dalla lettura di questa testimonianze non può che uscirne un'immagine positiva nonostante il tentativo della distruzione della sua immagine". Prima Ghedini aveva attaccato la Procura perché a suo dire non avrebbe preso in considerazione delle notizie di reato riferite da Ruby nel corso dei sui interrogatori, concentrandosi invece sull'allora presidente del Consiglio e altri nomi noti. "Con che attenzione la Procura ha indagato su Berlusconi e con che poco entusiasmo ha seguito altre piste investigative" ha spiegato Ghedini, parlando degli abusi sessuali che la ragazza ha riferito di aver subito prima di arrivare a Milano, così come di episodi di prostituzione in cui ha detto di essere stata coinvolta, uno dei quali con il calciatore Cristiano Ronaldo. "In questi casi però la Procura ha deciso di non indagare" ha continuato il legale, per il quale, in pratica, i magistrati, "animati dalla logica del sospetto", avrebbero operato delle scelte investigative precise con l'unico fine di colpire Berlusconi. "Quando mai si è vista una Procura rinunciare ad ascoltare la parte offesa?" ha domandato retoricamente in aula il legale, sottolineando che la "Procura è bravissima nel travisamento della realtà processuale" perché sostiene "che è singolare che sia stata la difesa a rinunciare a sentirla, quando Ruby è un teste dell'accusa ed è la persona offesa nel procedimento", mentre "la difesa non aveva interesse alla sua testimonianza" perché sia nei verbali redatti davanti ai Pm che nelle intercettazioni telefoniche ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi. Finendo di ricostruire la vicenda dell'affidamento di Karima El Mahroug a Nicole Minetti tra il 27 e il 28 maggio 2010, Ghedini ha dichiarato che il Sostituto Procuratore presso la Procura dei minori di Milano Anna Maria Fiorillo era solita rilasciare minori senza affidamento. L'avvocato ha stilato un lungo elenco di minorenni portati in Questura, fotosegnalati e lasciati andare "da soli" o affidati persino "a sconosciuti". "Anche quello stesso giorno erano stati fermati due sospetti borseggiatori di 15 e 17 anni che furono rilasciati senza affidamento" ha proseguito l'avvocato, spiegando che "questa era la prassi e queste erano le indicazioni degli uffici". "Questo è un processo penale e io non faccio sociologia né do giudizi morali" ha sottolineato Ghedini, sostenendo che "è incredibile sostenere il reato di concussione di fronte ad una documentazione così estesa".

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